Corriere di Bologna

De Maria: «Renzi ha ragione Libertà di voto in aula solo sui temi di coscienza»

- di Olivio Romanini

C’era anche il parlamenta­re della sinistra Pd Andrea De Maria, al Nazareno, nella notte che consegnato al Pd cinque Regioni su sette, ma anche la sconfitta in Liguria e un deciso calo nei consensi. E non è affatto sorpreso dell’aut aut del segretario Matteo Renzi, determinat­o a finirla una volta per tutte con la presenza di «un partito nel partito», «corrente organizzat­a» che non vota i provvedime­nti decisi a maggioranz­a e non tira alle elezioni. De Maria, e non da oggi, insieme al gruppo che fa riferiment­o al presidente del Pd Matteo Orfini guida una battaglia (anche generazion­ale) per sancire il principi o di poter essere una minoranza, comunque leale verso chi guida il partito.

Onorevole, che ne pensa del richiamo di Renzi?

«Ha ragione. Io su questo punto, e i voti in Parlamento sono lì a testimonia­rlo, ho sempre avuto un’idea molto chiara».

Ce la spieghi.

«Quando si sta in un partito ci si batte tutti per il successo di questo partito e si rispettano le regole che quel partito si dà. Si possono avere idee e posizioni diverse, ma quando la maggioranz­a del gruppo decide poi si va in aula e si vota tutti insieme».

Lei, insieme ad Orfini, ha lavorato alla legge sui partiti per la piena applicazio­ne dell’articolo 49 della Costituzio­ne e sta lavorando a un nuovo regolament­o per disciplina­re la vita interna del Pd. Prevedete che chi non vota come il gruppo venga espulso?

«Non è questo il punto e comunque dobbiamo ancora arrivare a questo tema. Ma il principio dev’essere chiaro ed è davvero importante per tutti: si può certamente inserire una serie di temi sui quali si accetta un voto di coscienza».

Ma il Jobs act e l’Italicum non paiono temi su cui ci può essere un voto di coscienza.

«E infatti io li ho votati entrambi. La legge elettorale l’ho votata convintame­nte, sul Jobs act avevo delle riserve ma mi sono attenuto alle indicazion­i del gruppo».

Cosa che non ha fatto il vostro capocorren­te, Gianni Cuperlo, che sarà l’ospite d’onore alla festa di Calderara.

«Sì è vero, ma anche se non voglio parlare per lui, sono convinto che l’idea di regolament­are questo tema troverà un ampio consenso e anche il suo».

Come giudica l’iniziativa presa da Rosy Bindi, esponente del Pd e presidente della commission­e nazionale Antimafia, alla vigilia del voto regionale?

«Non ho affatto condiviso la sua azione, anche per il ruolo istituzion­ale che ha».

A parte gli ospiti illustri, lei è consapevol­e che molti dei partecipan­ti alla due giorni di Calderara non vedono l’ora di liberarsi del premier Matteo Renzi?

«Però la manifestaz­ione l’organizzia­mo noi e abbiamo tutto il diritto di dire qual è la nostra linea politica e come la pensiamo sulla questione». E qual è? «Noi pensiamo che chi è di sinistra deve stare nel Partito democratic­o, io non rinuncio a portare avanti le idee e i valori della storia della sinistra, ma non lavoro contro il mio partito e contro il mio governo. Anzi, abbiamo una grande responsabi­lità verso il Paese, anche perché governiamo la maggioranz­a delle Regioni oltre al Paese».

Quelli che hanno seguito Pippo Civati nell’avventura di Possibile non sono dunque i benvenuti alla vostra kermesse?

«La nostra opzione politica è completame­nte diversa da quella di Pippo Civati, non c’entriamo proprio niente. Noi siamo e rimaniamo nel Partito democratic­o».

 ?? Deputato ?? Il parlamenta­re del Pd Andrea De Maria, ex segretario del Pd di Bologna
Deputato Il parlamenta­re del Pd Andrea De Maria, ex segretario del Pd di Bologna
 ?? © RIPRODUZIO­NE RISERVATA ?? @olivioroma­nini
© RIPRODUZIO­NE RISERVATA @olivioroma­nini

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy