Corriere di Bologna

Ballottagg­io a Faenza, Bondeno leghista

- B. P. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Oltre alle elezioni regionali, domenica scorsa si è votato anche per le Amministra­tive. In Emilia-Romagna sono stati otto i Comuni chiamati alle urne. Nessuno nella provincia di Bologna, tre nel parmense, due nel reggiano, uno in provincia di Forlì-Cesena e solo due, Faenza e Bondeno, di rilievo.

Nel Comune romagnolo non ce l’ha fatta a vincere al primo turno il sindaco uscente del Pd Giovanni Malpezzi, fermo al 45% (contro il 54% di cinque anni fa), mentre lo sfidante Gabriele Padovani della Lega Nord è arrivato a prendere il 20,3% dei consensi. Terzo il candidato del M5S Massimo Bosi con il 14,4%. A Bondeno si eleggeva invece il successore di Alan Fabbri, nel frattempo diventato capogruppo del Carroccio in Regione. Il Comune ferrarese resta un feudo della Lega Nord: il suo candidato ha vinto al primo turno col 58,8% contro Massimo Sgarbi del Pd, fermo al 31,7%.

Il voto di domenica in Emilia-Romagna ha fatto registrare un nuovo crollo dell’affluenza rispetto al 2010. Nel complesso è andato a votare il 60,75% degli aventi diritto rispetto al 76,74% delle passate elezioni amministra­tive. «Nulla da recriminar­e», il commento del neo segretario regionale del Pd Paolo Calvano alla prima prova elettorale. «Ora abbiamo l’occasione di fare ciò che Renzi immagina da tempo: un nuovo radicament­o territoria­le e una classe dirigente autorevole. È un obiettivo che ci siamo dati ed è ora di farlo. E dall’Emilia Romagna proveremo a dare qualche suggerimen­to». Per quel che riguarda il risultato di Faenza, gli anni dell’amministra­zione uscente «non sono stati facili, ma ora torneremo in campo con la stessa determinaz­ione e umiltà del primo tempo», sostiene Calvano. Diverso invece il discorso per Bondeno: «Il nostro Veneto, una roccaforte leghista dove è difficile ribaltare le cose. Era una missione molto ardua e l’abbiamo giocata bene, non ho nulla da recriminar­e».

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