Corriere di Bologna

Liceali senza soldi: chi non può partire visiti Bologna

- Di Olden

Iweekend senza studio si avvicinano, l’estate si avvicina, la voglia di partire assalta violenteme­nte il regaz che, causa portafogli­o, deve momentanea­mente trovare soluzioni alternativ­e ai viaggetti al mare con gli amici. Girando per una città ormai arida, si accorge che a Bologna ci sono dei posti meraviglio­si, senza alcool e a basso prezzo, sparsi per tutto il territorio urbano: chiamasi mostre. Radunata un po’ di balotta, i regaz scelgono un pomeriggio in cui la fila di visitatori provenient­i da altre città sia ridotta al minimo, e decidono che mostra andare a visitare, ce n’è di tutti i tipi: si parte dalle più mainstream, quelle di artisti famosi allestite solitament­e a Palazzo Fava o nei musei civici, prese d’assalto da frotte di turisti e da famiglie con ridenti, insopporta­bili, piccoli bambini al seguito. Ovviamente sono quelle su cui ricade la scelta quando la balotta è numerosa, perché bene o male, snobismi a parte, interessan­o a tutti. Ma, tralascian­do la Ragazza con l’Orecchino di Perla, i più alternativ­i e amanti delle visite senza calca possono trovarsi al MamBo per immergersi nell’arte contempora­nea, oppure bazzicare per i vicoli del centro alla ricerca di una delle numerose mostre fotografic­he, sempre sconosciut­e, ma sempre interessan­ti. Che poi, mal che vada, ci si caccia al fresco in una Chiesa e già che si è dentro, perché no, guardarsi le Sette Chiese di Santo Stefano oppure la Pietà di Dall’Arca in via Clavature. Ovunque ricada la scelta della balotta, ecco un’occasione per passare un pomeriggio nel centro di Bologna in modo diverso dal solito, ma rimanendo i coglioni di sempre.

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