E Salvini se ne infischia: «Non chiedo il permesso»
Il leader del Carroccio: «Se il sindaco è preoccupato per le baraccopoli, allora le chiuda»
Illeader della Lega Nord Matteo Salvini non ci sta ed è pronto a contrastare l’ordinanza. «Entro l’estate torno a visitare un campo rom. Se per Merola sono un problema, che li chiuda. Di certo io non chiederò a lui il permesso».
L’ordinanza del prefetto non spaventa Matteo Salvini. Anzi, il leader della Lega Nord annuncia che tornerà entro l’estate in città per visitare i campi rom e sinti. Come accadde lo scorso novembre quando andò in quello di via Erbosa, con gli scontri con i centri sociali che ne seguirono. Naturalmente, nell’esercizio delle sue funzioni, Salvini potrà visitare i campi dopo essere stato autorizzato. Ma il suo partito no, là davanti non potrà manifestare. Ma è una questione di coerenza: è folle sborsare milioni di euro in bollette pagate dai cittadini. Io quindi ci torno, a prescindere. Se il sindaco vuole venire con me, volentieri. Altrimenti non ho certo bisogno del suo permesso».
Una soluzione secondo il leader della Lega c’è, ma più che una mano tesa è una provocazione tutta diretta a Palazzo d’Accursio. «Se il sindaco è preoccupato per i campi rom, non ha che da chiuderli. A quel Lucia Borgonzoni. Anche lei andò in via Erbosa, una decina di giorni prima di Salvini. Un’altra visita finita tra le polemiche perché la leghista fu aggredita da una rom. Ma quando e dove avverrà il nuovo tour cittadino di Salvini non è noto perché non è ancora stato deciso L’intenzione però è ripetere la manifestazione dell’autunno scorso, senza concedere sconti a nessuno, men che meno a Palazzo d’Accursio.
D’altronde qui tra un anno si vota, e vista l’avanzata del Carroccio alle regionali di domenica scorsa, tutto fa pensare che sarà ancora una volta (dopo le comunali del 2011 e le regionali del 2014) un leghista a sfidare Merola (o chiunque sarà il candidato del Pd). Ma se Salvini combatterà l’ordinanza con la sua visita, la Bergonzoni è pronta a dare battaglia dai banchi del Consiglio comunale. «È assurdo che si usi la vicenda che riguarda gli antiabortisti — commenta la leghista —, per mettere delle delimitazioni ai compiti di un consigliere». Così facendo, «nascondono un problema che c’è. Comprendo gli ospedali, ma cosa c’entrano i campi rom? E poi perché questore e prefetto — conclude la Borgonzoni—seguono il sindaco su questo terreno?».