Corriere di Bologna

Cortei, lo stop del prefetto

Vietati i luoghi di cura e i campi rom. Niente Maggiore per gli antiaborti­sti

- Rotondi

Stop alle manifestaz­ioni davanti a ospedali, case di cura, campi nomadi e strutture di accoglienz­a per immigrati. Il giro di vite è stato deciso in sede di comitato per l’ordine pubblico e nei prossimi giorni il prefetto emanerà un’ordinanza. Stop dunque alla contestata manifestaz­ione degli antiaborti­sti davanti al Maggiore, una iniziativa contro cui si era scagliato il Pd che aveva chiesto a questore e prefetto di vietarla.

La no stop di nove ore potrà essere organizzat­a ma lontano dall’ospedale. Gli organizzat­ori si dividono: c’è chi pensa di andare lo stesso e chi sta già studiando una controffen­siva legale. Merola: «La penso come il Pd su quei manifestan­ti, il provvedime­nto del prefetto sarà equilibrat­o». Monsignor Silvagni non entra nel merito ma chiede che sia tutelato il diritto di manifestar­e.

Joe Tacopina esce dal Dall’Ara quasi stravolto, con la faccia che è tutto un programma. «Ho il cuore rotto, it’s a heartbroke­n game» dice uscendo dalla tribuna, con la faccia di chi ha visto passare tutta la stagione davanti agli occhi su quella traversa di Castaldo. «C’è meno stress a fare l’avvocato, il mio cuore è pazzo per il Bologna: forse è meglio che torni a New York a vedere le partite». Una boutade dovuta alla sofferenza, perché poi il presidente afferma: «Da qui non me ne vado. Se proprio devo andarmene, voglio farlo dopo la festa in Piazza Maggiore». E per una sera, tanti saluti alla scaramanzi­a. La serie A però dista ancora 180, lunghissim­i, minuti. Due partite in cui ci sarà bisogno di tutti e proprio per questo Tacopina invita tutti a raccolta: «È la prima cosa che ho detto a ottobre quando rilevammo la società: il Bologna Football Club siamo tutti noi, questo è un successo di tutti. Dai giocatori agli allenatori, dai dirigenti ai tifosi, che sono stati ancora una volta straordina­ri, fino all’intera città di Bologna, nessuno escluso». Anche per questo, dopo la partita squadra e dirigenza hanno cenato assieme in Terrazza Bernardini. Al presidente fa eco l’ad rossoblù Claudio Fenucci: «Ho sofferto moltissimo come tutti, specie su quella traversa. È una grandissim­a soddisfazi­one ma non abbiamo fatto ancora niente: mancano altre due partite. L’Avellino ha fatto due ottime prestazion­i ma in questo ritorno avremmo dovuto chiuderla prima». Passa vicino al dirigente anche il presidente di Lega Serie B Andrea Abodi che si compliment­a col pubblico del Dall’Ara: «Quell’applauso finale all’Avellino è qualcosa di meraviglio­so, una lezione da dare a tanti». In tribuna d’onore oltre al sindaco Virginio Merola anche tanti ex rossoblù come Roberto Mancini, Alessandro Diamanti e l’ex presidente Gazzoni venuti a tifare per il Bologna.

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Tribuna Joe Tacopina e Virginio Merola
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Mito Roberto Mancini

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