Benni e i «Cari mostri» che prendono vita
Oggi l’incontro per il nuovo volume di racconti
Al recente Salone del Libro di Torino, dove lo ha presentato in anteprima, Stefano Benni ha rivelato che Cari mostri (Feltrinelli) potrebbe anche essere il suo ultimo libro. Sempre che non riesca a terminare davvero un romanzo a cui sta lavorando ormai da una decina d’anni. È vero che agli scrittori piace raccontare storie e che l’annuncio potrebbe non essere veritiero, ma è un motivo in più per guardare con attenzione alla raccolta di storie che il sessantasettenne Benni presenterà oggi al cinema Lumière. Un incontro, alle ore 18 con ingresso libero, durante il quale verranno proiettate le letture filmate di alcuni racconti del libro. «Monstrum non è solo una creatura orrenda — ha raccontato Benni proprio a Torino — ma vuole dire prodigio. È un segno che qualcosa si sta trasformando. Ogni tanto mi arrivano irregolarità nella cosiddetta normalità che possono diventare mostri minacciosi o simpatici, ma il mostro fa più paura se è dietro la porta, se questa è chiusa. Siamo in un periodo di mostri con la porta chiusa, le dirette tv fanno da schermo e anche se vediamo benissimo un mostro, non ne sappiamo però niente e non possiamo reagire». Nella piccola bottega degli orrori di Benni si profilano oligarchi russi che vogliono sbarazzarsi di alberi secolari, manager che sfidano vendicative mummie, mercanti d’armi delusi dal fatto che non ci siano più i bei conflitti di una volta. E poi strane creature come il Wenge, partorito dalla fantasia di Benni e materializzato dall’artigiano Pietro Perotti, nascosto in 10 librerie per un’iniziativa lanciata via social. Il tono della raccolta è quello grottesco e senza sconti a cui Benni ha ben abituato i suoi lettori, con un’attenzione particolare rivolta non solo al gotico del passato ma verso le nuove mostruosità legate alla tecnologia. «La mia illusione — ha confessato lo scrittore — è che il tempo del libro, che non è quello dell’attualità mediatica, lasci un po’ il tempo per poter giudicare “questo mostro lo conosco” e “questo è mio amico”, o “posso evitare di trasformarmi in un mostro come lui” e “posso provare a combatterlo con la spada della mia intelligenza e della mia ironia”».
Saranno proiettate le letture filmate di alcune storie scritte nel libro