Corriere di Bologna

LA CULTURA DEL CIBO TRA QUALITÀ ED EQUILIBRIO

- Angela Lepri

Di venerdì date molto spazio sul giornale al mangiare e al bere ma siete proprio sicuri che sia così importante? Sapete anche voi che al mondo c’è gente che fa la fame e dare tanta importanza alla tavola è quasi un insulto, tanto più che uno dei nostri problemi è che c’è troppa gente grassa.

Igiornalid­anno molto spazio alla musica e nel mondo c’è gente che non potrà mai andare a sentire un concerto. Danno spazio all’arte e c’è chi non andrà mai in un museo. Si parla di vacanze e per tanti è un concetto assente. Ma questo cosa significa? Mica dobbiamo arrenderci a una visione tutta quaresimal­e della vita. Comprender­e i bisogni del prossimo deve comportare la volontà di dare aiuto, non dell’autolesion­ismo. La civiltà progredisc­e attraverso la ricerca del bello e non con l’immersione nel brutto. Quanto al buon mangiare e al buon bere, se lo lasci dire da uno che per ragioni di lavoro ha mangiato molto più spesso al ristorante che a casa propria e, pur frequentan­do anche ottimi locali, ha sempre rinunciato al vino e spesso si è limitato a pasta in bianco e insalata. Voglio dirle che non ho mai negato il valore della buona cucina, anche come espression­e culturale, pur senza mai idolatrarl­a. Si può esercitare la sobrietà anche cercando la qualità, anzi credo che sia il miglior modo di sedersi a tavola. Tutt’altro discorso è il giudizio sulle abbuffate, sul rendersi schiavi della pancia, soprattutt­o sullo spreco. Proprio lo spreco mi sembra un male del nostro tempo, per cui trovo giusto che venga sanzionato. Soprattutt­o davanti alla fame non vale la statistica, che può nascondere un affronto ai più deboli. C’è un mondo che mangia troppo e un altro che mangia troppo poco, anche dentro i nostri confini. Quando abbiamo bisogno di pillole brucia grassi significa che ci siamo già bruciati il buon senso. Stare a dieta, nel corpo ma anche nello spirito, è un ottimo esercizio di riequilibr­io. Significa che dobbiamo imparare che mangiare troppo fa male a noi e indirettam­ente agli altri, perché le risorse non sono infinite e per contro sono eccessivi i costi delle calorie inutili. Soprattutt­o dobbiamo insegnarlo ai nostri figli, per sottrarli alla trappola dell’obesità.

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