LA CULTURA DEL CIBO TRA QUALITÀ ED EQUILIBRIO
Di venerdì date molto spazio sul giornale al mangiare e al bere ma siete proprio sicuri che sia così importante? Sapete anche voi che al mondo c’è gente che fa la fame e dare tanta importanza alla tavola è quasi un insulto, tanto più che uno dei nostri problemi è che c’è troppa gente grassa.
Igiornalidanno molto spazio alla musica e nel mondo c’è gente che non potrà mai andare a sentire un concerto. Danno spazio all’arte e c’è chi non andrà mai in un museo. Si parla di vacanze e per tanti è un concetto assente. Ma questo cosa significa? Mica dobbiamo arrenderci a una visione tutta quaresimale della vita. Comprendere i bisogni del prossimo deve comportare la volontà di dare aiuto, non dell’autolesionismo. La civiltà progredisce attraverso la ricerca del bello e non con l’immersione nel brutto. Quanto al buon mangiare e al buon bere, se lo lasci dire da uno che per ragioni di lavoro ha mangiato molto più spesso al ristorante che a casa propria e, pur frequentando anche ottimi locali, ha sempre rinunciato al vino e spesso si è limitato a pasta in bianco e insalata. Voglio dirle che non ho mai negato il valore della buona cucina, anche come espressione culturale, pur senza mai idolatrarla. Si può esercitare la sobrietà anche cercando la qualità, anzi credo che sia il miglior modo di sedersi a tavola. Tutt’altro discorso è il giudizio sulle abbuffate, sul rendersi schiavi della pancia, soprattutto sullo spreco. Proprio lo spreco mi sembra un male del nostro tempo, per cui trovo giusto che venga sanzionato. Soprattutto davanti alla fame non vale la statistica, che può nascondere un affronto ai più deboli. C’è un mondo che mangia troppo e un altro che mangia troppo poco, anche dentro i nostri confini. Quando abbiamo bisogno di pillole brucia grassi significa che ci siamo già bruciati il buon senso. Stare a dieta, nel corpo ma anche nello spirito, è un ottimo esercizio di riequilibrio. Significa che dobbiamo imparare che mangiare troppo fa male a noi e indirettamente agli altri, perché le risorse non sono infinite e per contro sono eccessivi i costi delle calorie inutili. Soprattutto dobbiamo insegnarlo ai nostri figli, per sottrarli alla trappola dell’obesità.