Dall’Ara, debutto e incognite
Saputo: «Proveremo a restare qui». Ma servono 70 milioni. E i tempi si allungano
La prima contro il Sassuolo Il magnate oggi in tribuna nello stadio rifatto. «Altri soldi per la squadra»
Joey Saputo ha presentato i lavori di ristrutturazione del Dall’Ara, che oggi riapre le porte nel derby alle 18 contro il Sassuolo. «Abbiamo reso lo stadio più accogliente, ma non è finita. E anche per il mercato e la squadra sono pronti altri investimenti».
Il chairman oggi sarà allo stadio, ma la decisione sul futuro del Dall’Ara sarà presa solo fra tre mesi, al termine dello studio specifico. Il Bologna ha speso 4,3 milioni per migliorare l’impianto ma i lavori totali (se saranno effettuati) costeranno 70 milioni.
«Welcome», «benvenuti» nel nuovo stadio Dall’Ara. Il messaggio avvitato all’ingresso della tribuna d’onore attinge da due dizionari diversi ma parla la stessa lingua, quella dell’accoglienza.
Il vecchio Comunale è pronto a ospitare la prima partita casalinga dal ritorno del Bologna in serie A. È stato tirato a lucido e modernizzato grazie alla volontà e ai denari del suo azionista di maggioranza che uno stadio ce l’ha già (a Montreal) e porta addirittura il nome della sua famiglia (Stade Saputo). Joey desiderava anche per Bologna un impianto all’altezza della competizione e della storia del club. «Volevo fare qualcosa che cominciasse a portare più gente al Dall’Ara», ricorda il chairman.
Alla vigilia di Bologna-Sassuolo entra nella casa del suo Bologna al fianco dell’amministratore delegato Claudio Fenucci che ha impostato e seguito i lavori in prima persona e Claudio Sabatini che ha curato i nuovi allestimenti. C’è anche l’architetto Gino Zavanella, con loro, che si dice «soddisfattissimo» dei lavori che ha diretto. Mentre Saputo fa il suo ingresso nel Dall’Ara appena pittato, si stanno ultimando gli ultimiritocchi . Si incollano i backdrop, si allacciano i cavi, si liberano corridoi e sale dai calcinacci.
Il tour comincia dalla Terrazza Bernardini, prosegue nello spazio dedicato a giornalisti e conferenze, prosegue nella mix zone e si conclude negli spogliatoi. A due passi dal rettangolo verde che questa sera sarà calpestato dai tacchetti di Defrel e Destro, Saputo tira le somme di un’estate di calcestruzzo e calciomercato. «È solo il primo step, volevamo cambiare l’aspetto dello stadio e abbiamo lavorato in questa direzione. È una prima fase di lavori. Ma se, fatte le dovute stime, possiamo eseguire un restyling completo del Dall’Ara, proseguiremo e resteremo qui a giocare. Per me è sempre stato questo l’obiettivo. E certo, metteremo anche una copertura per tutti i settori oggi scoperti».
Le parole dell’imprenditore canadese sono musica per le orecchie dell’amministrazione comunale, presente al vernissage calcistico di ieri mattina nella persona dell’assessore allo Sport Luca Rizzo Nervo. Non saranno in tanti però a godere delle novità, oggi. «Siamo un po’ indietro con gli abbonamenti: speravamo che si arrivasse a 13 mila», ammette Saputo. Sicuramente non hanno aiutato le lentezze di un calciomercato che ha portato solo negli ultimi giorni nomi nuovi alla corte di Delio Rossi. Il magnate canadese non ha certo lesinato risorse. «Abbiamo dovuto anticipare investimenti, che volevamo distribuire sui tre anni. Ci siamo trovati a fare il nostro primo mercato estivo proprio quando tutti hanno deciso di cominciare a spendere. È stato difficile, sì. E non mi tirerò indietro se ci sarà bisogno di completare la rosa, eventualmente anche a gennaio. Siamo arrivati in A e vogliamo restarci».
Il 31 agosto, comunque, si chiude. E allora toccherà solo alla squadra rendere felici gli ospiti del Dall’Ara. «Mi auguro che ce la metta sempre tutta, che dove non arriva con la tecnica metta il cuore: lo spirito del Bologna deve essere questo».
Oggi alle 18, in uno strano derby contro il Sassuolo, ha già l’occasione per dimostrarlo. Non davanti a Joe Tacopina, il cui arrivo a Bologna è previsto la settimana prossima. Sui rapporti tesi con il presidente, Saputo glissa con un elegante «no comment, oggi è il giorno del Dall’Ara».
Pochi abbonati «Speravo di essere già a quota 13 mila» No comment su Tacopina, oggi assente