CHEF AL MASSIMO A TUTTA CARNE DI ZIVIERI
Il 6 settembre il paese ai piedi dell’Appennino si trasforma in un ristorante a cielo aperto, nel quale i migliori chef del nostro territorio (con alcuni ospiti da fuori regione) interpretano a loro modo i prodotti della celebre macelleria
Tra le centinaia di manifestazioni legate al cibo, quella di Chef al Massimo è senza dubbio una delle pochissime in zona che vale la pena di frequentare. Per molti motivi. Primo, e lo diciamo pensando al nostro piacere, per la qualità delle proposte. Secondo per la presenza massiccia dei nostri migliori chef (ma ci sono anche importanti trasferte da fuori regione, come quella di Igles Corelli di Atman, ora a Spicchio di Lamporecchio a Villa Rospigliosi, nel pistoiese). Terzo, per la serietà dell’organizzazione. E infine ( last but not least, come dicono gli americani, ovvero ultimo ma non per questo meno importante) per ricordare una volta all’anno Massimo Zivieri, dell’omonima macelleria di Monzuno, che da sette anni organizza questa piacevolissima giornata di cibo, allegria, amicizia e serenità nel paese ai piedi dell’Appennino bolognese. Ricordare la figura di Massimo, che abbiamo conosciuto e ammirato per la sua tenacia, non è mai facile. Questa volta lo facciamo fare alla famiglia, al fratello Aldo, che da dopo la scomparsa di Massimo porta avanti il suo lavoro pioneristico (ma lucidamente lungimirante) messo in moto in tempi non sospetti. Prima di molti altri, Massimo aveva infatti capito l’importanza di credere in un prodotto di qualità. Me lo ricordo tanti anni fa quando da illustre sconosciuto andava nei ristoranti a proporre la sua carne. Diversa da molte altre. Insisteva sulla qualità, sull’origine del prodotto, sulla bontà. Tante porte chiuse all’inizio. Ma anche tanta convinzione nelle proprie idee. Ora le carni di Zivieri le cercano tutti: sono giustamente diventate sinonimo di qualità. Le trovate nei migliori ristoranti. Crude, marinate o cotte. E tutti gli chef, davvero tanti, che la cucineranno il 6 settembre a Monzuno, ognuno a proprio modo, sono stati amici di Massimo e della sua magnifica idea. Spiega Aldo Zivieri nel sito www.chefalmassimo.it: «Massimo, artista capace di trasmettere, dall’allevamento alla tavola, una storia di saperi antichi e attuali». I 2 mila biglietti a disposizione
per il 6 settembre sono stati già venduti, ma sul sito ci si può mettere in lista d’attesa. Cinque menu a disposizione ognuno abbinato a un colore (25 euro l’uno, che comprendono 5 assaggi più un dolce, di Fabbri, Bandiera e Spinelli, e un vino), più uno ridotto (15 euro). Facciamo qualche esempio di proposta. Dal menu giallo: Hamburger di agnello di Fabio Fiore di Quanto Basta. Dal blu: La selvaggina si tuffa nel risotto di Igles Corelli di Atma. Dal verde: Pollenta, ovvero pollo e polenta di Gianluca Esposito di Eataly. Dall’arancio: Battuta di cervo terra e acqua di Pieluigi di Diego del Don Giovanni di Ferrara.