Cambia il contratto Ma per i 47 ex Seribo l’accordo è fatto
Accordo raggiunto per la salvaguardia di 47 lavoratori ex Seribo impiegati nel servizio di refezione nelle scuole di Bologna. I sindacati però non festeggiano e parlano piuttosto di «polpetta avvelenata» per questi operatori che avevano il contratto Enti locali e ora avranno quello del turismo.
L’intesa con Gemeaz-Elior e Camst, le due aziende che si sono aggiudicate il nuovo bando, è stato sottoscritto giovedì sera. «L’accordo è stato il frutto di una trattativa tutta in salita — scrivono Fp-Cgil, Cisl-Fp e Usb pubblico impiego in una nota — nella quale abbiamo ottenuto importanti elementi di armonizzazione per la transizione dei lavoratori alle nuove aziende». Tuttavia, aggiungono, è stato «di fatto irrealizzabile il pieno mantenimento dei diritti acquisiti in precedenza dai lavoratori titolari di contratto Enti locali». «Nel dare atto alla parte datoriale per lo spirito costruttivo con il quale sono state affrontate le questioni che abbiamo posto in sede di esame congiunto, che hanno permesso di attenuare le negative ricadute di questa operazione sui lavoratori — continua la nota — vogliamo stigmatizzare come la mancanza di una effettiva valorizzazione, in sede di capitolato, del mantenimento dei contratto nazionale in essere presso Seribo (impegno che il Comune aveva preso con i sindacati confederali in un accordo datato 5 marzo 2015) abbia reso di fatto irrealizzabile il pieno mantenimento dei diritti acquisiti».
Il Comune, nel sottolineare di aver rispettato quell’accordo, accoglie «con soddisfazione» l’intesa raggiunta, «un ulteriore passo nella transizione di un servizio così importante per le famiglie bolognesi», si legge in una nota. Le die aziende, Gemeaz-Elior e Camst, precisano che non ci sarà «alcuna variazione delle condizioni retributive e normative».