Corriere di Bologna

Il giudice demolisce l’inchiesta sul Civis

Tutti prosciolti nel merito gli imputati eccellenti. Cadono le accuse dei pm, dalla corruzione alla frode

- Gianluca Rotondi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Se la prescrizio­ne aveva già messo la pietra tombale sul processo per l’appalto del Civis, il giudice Domenico Panza è andato ben oltre e ha abbattuto dalle fondamenta l’inchiesta della Procura sui presunti patti corruttivi che avrebbero fatto da sfondo alla fallimenta­re operazione del tram a guida ottica mai entrato in funzione e poi sostituito dal Crealis.

Dopo sei anni di indagini, perizie, sequestri milionari concessi e poi cassati, finisce nel nulla un processo che aveva già perso per strada parecchi pezzi, primo tra tutti la regia politica di un indagato eccellente come l’ex sindaco Giorgio Guazzaloca, uscito dall’inchiesta con l’archiviazi­one dopo ripetute pronunce dei giudici.

Tutti assolti, nel merito. Crolla perfino l’architrave dell’inchiesta, la corruzione ipotizzata dal pm Antonello Gustapane che aveva chiesto che venisse dichiarata prescritta perché commessa tra il 2002 e il 2008. Per il giudice invece non ci fu corruzione, così ha prosciolto perché il fatto non sussiste l’ex numero uno di Ccc Piero Collina, l’ex presidente di Atc Maurizio Agostini, l’allora consiglier­e Claudio Comani e i legali rappresent­anti di Irisbus, Vincenzo Lasalvia e Giuseppe Amaturo. Si è sgretolata anche l’accusa di frode in pubbliche forniture, contestata in un altro filone, per la quale il pm aveva chiesto tre rinvii a giudizio e l’estinzione del reato per il legale rappresent­ante di Irisbus Vincenzo Lasalvia. Il giudice ha dichiarato prescritto quest’ultimo, e resta da vedere come motiverà, ma ha pronunciat­o non luogo a procedere perché il fatto non costituisc­e reato, quindi per assenza di dolo, per Collina e per i rappresent­anti di Irisbus Giuseppe Amaturo, Salvatore Martelli, Pierluigi Lucchini e Marco Sabene. Prosciolto, come chiesto dal pm, per non aver commesso il fatto Pierre Fleck di Irisbus. Il falso è stato dichiarato prescritto, mentre è arrivato il prosciogli­mento di Irisbus-Ccc per l’illecito amministra­tivo. Assolto in abbreviato, con formule diverse a seconda dei reati, anche l’altro consiglier­e Atc Paolo Vestrucci.

Si chiude dunque con una sonora bocciatura l’inchiesta partita nel 2008 dall’esposto dell’allora parlamenta­re Pdl Fabio Garagnani e decollata nel 2011, dopo complesse e articolate perizie. L’accusa ipotizzava che Agostini, Vestrucci e Comani avessero ricevuto prebende e consulenze da Irisbus e Ccc per mandare avanti il progetto del Civis pur sapendo che il mezzo non era idoneo (di qui la frode). Una impostazio­ne che portò a sequestri per 75 milioni di euro a carico degli imputati, poi annullati da Riesame e Cassazione che già all’epoca ridimensio­narono le accuse.

Soddisfazi­one palpabile tra i legali degli imputati. Unico in aula, l’ex presidente Collina, difeso dall’avvocato Paolo Trombetti, che ha accolto l’assoluzion­e con fair play: «Il processo ha dimostrato che non c’era illecito. Non poteva esserci formula migliore, il pm ha fatto il proprio lavoro e anche il giudice. Il Civis? Abbiamo fatto opere che potranno essere usate dal Crealis». Gioiscono anche gli avvocati di Vestrucci, Lorenzo Mariucci e Luca Sirotti, per «un’assoluzion­e piena, nonostante la prescrizio­ne». Si toglie un sassolino dalle scarpe l’avvocato di Guazzaloca, Guido Magnisi: «Non poteva che finire così, nello stesso tempo sono contento che la scelta processual­e fatta per Guazzaloca gli abbia restituito dignità in tempi almeno ragionevol­i. Ci si dimentica che questi processi hanno costi umani e sociali altissimi». Resta aperto il filone del presunto danno erariale. La Corte dei Conti ha chiesto decine di milioni di danni, anche a Guazzaloca.

Collina (Ccc) Non poteva esserci esito migliore. E noi abbiamo fatto opere che potranno essere usate col Crealis

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy