Higuain di rigore Il Napoli non fa sconti al Carpi in 10 uomini
Non riesce lo scherzo di Carnevale del Carpi a Pulcinella. I biancorossi si confermano vivi e tosti, ma non abbastanza per il Napoli, che prolunga striscia vincente e primato vincendo di stretta misura (1-0) un match che ha largamente dominato e tremendamente faticato a sbloccare. Sarri ha tenuto fede alla promessa di non pensare alla Juve, non ha nemmeno abbozzato il turnover. Ha anzi chiesto e ottenuto alta intensità, fin dai primi possessi, dalle sue catene portatrici di ritmo Hysaj-Callejon, Ghoulam-Insigne. Castori, invece, ha fatto debuttare Sabelli, tenuto a riposo Mbakogu, e sacrificato Cofie in ragione di un centrocampo più agile, dunque più congeniale ad inseguire i triangoli svelti, di prima, Allan-Hamsik-Valdifiori (alter-ego di Jorginho, squalificato).
Per questo, il tecnico biancorosso ha riproposto Martinho come legante e Bianco come regista. Per lui, napoletano di Aversa, così come per Letizia, circumvesuviano di Scampia, il pomeriggio nello stadio del cuore che avevano sognato fin da bambini e che racconteranno finchè avranno fiato. Bianco racconterà anche di essere stato espulso in maniera assurda dal peggiore in campo: l’arbitro Doveri, i cui errori, pacchiani e bipartisan, hanno condizionato la gara, pur senza determinarne direttamente il risultato, che è stato quello più corretto.
Il Carpi ha serrato il catenaccio sul limite dell’area con otto uomini su due linee da 5 e 3, mosse secondo chiarissimi concetti di oltranzismo difensivo: tagli e inserimenti sono di chi li vede, gli esterni a uomo sugli esterni, i centrali in coalizione su Higuain. Finchè c’è stata parità numerica, l’unico realmente pericoloso è stato Callejon, che ha continuamente attaccato controtempo Sabelli e Poli, seminandoli quasi sempre. Suoi ben 4 dei 12 tiri collezionati dal Napoli nel primo tempo. Sue le proteste legittime per un rigore non concesso (trattenuta di Sabelli parsa evidente) e per un gol ingiustamente annullato (fuorigioco invisibile).
Il Carpi ha risposto con qualche volata dei velociraptor Lasagna e Mancosu, ma senza mettere significativamente mai il naso fuori. Per un’ora, comunque, è riuscito a crescere. Fino al rigore-partita di Higuain, maldestramente regalato a Koulibaly dal neo-entrato Daprela. Da lì in poi, con un uomo e un gol di vantaggio, per la capolista è stata tutta una discesa.