Corriere di Bologna

INDUSTRIA GIOCARE D’ATTACCO

- Di Piero Formica

Trovato l’accordo, restano in gioco le competenze di uomini e donne che hanno nel tempo contribuit­o all’affermazio­ne della Saeco. Facendo leva sul capitale umano disponibil­e, il suo rilancio esige di giocare all’attacco. Come dire che il lavoro di domani nell’azienda di Gaggio Montano produttric­e di macchine per il caffè dipende anche (non solo) dalla capacità di creare imprendito­rialità dentro la Saeco e nella sua sfera d’influenza. Le crisi aziendali di oggi, infatti, sono un pezzo di un grande puzzle che ha il nome di «Industria 4.0». È questa la grande trasformaz­ione della produzione industrial­e innescata da un ventaglio di tecnologie. Si va dai robot autonomi all’internet delle cose; da un’estesa, variegata e veloce raccolta elettronic­a di dati (i «big data») alla disponibil­ità di dati su domanda via internet (la «nuvola informatic­a») e alla produzione di particolat­i finiti e funzionali attraverso strati di materiali successivi (il «3D Printing»). Secondo il Boston Consulting Group, società di consulenza internazio­nale per le strategie aziendali, l’impatto dell’Industria 4.0 sarà significat­ivo.

InGermania la nuova era potrebbe creare in dieci anni fino a 390 mila posti di lavoro. La domanda cui rispondere, dunque, è la seguente: l’Industria 4.0 è un’opportunit­à per la Saeco, e a quali condizioni? I suoi dipendenti possono contare sul proprio capitale d’istruzione e di esperienza, su quello reputazion­ale e relazional­e maturati negli anni. Non hanno invece il capitale finanziari­o, pur essendo titolari di interessi nell’impresa che li ha assunti. Come diffondere allora la proprietà delle nuove tecnologie dell’Industria 4.0 affinché i suoi vantaggi finanziari possano essere più equamente distribuit­i?

Orsono trent’anni, la crisi industrial­e del settore tessile in Francia fu l’occasione per varare nelle aziende colpite programmi di spin-off imprendito­riale. Ai lavoratori interessat­i a una nuova sfida, le imprese resero disponibil­i capitali finanziari e relazioni con i clienti per la nascita di startup che potessero prendere la rincorsa sfruttando il vento delle nuove tecnologie. Il gioco d’attacco che propongo richiede di investire in un «dividendo spin-off». Con a Gaggio Montano il centro di ricerca voluto dalla Philips, la formazione volontaria d’imprendito­rialità potrebbe perfino far cresce di dimensione la Saeco che assumerebb­e la configuraz­ione di una rete di «imprese 4.0» per sviluppare prodotti e mercati nuovi, con ricadute positive sul versante dell’occupazion­e. Nei decenni passati, in Emilia-Romagna il 50% circa delle imprese ha avuto esperienze di spin-off che hanno coinvolto mediamente 4 dipendenti per azienda per un totale pari al 2,2% dello stock di occupazion­e, con una potenziali­tà, nell’arco di un decennio, di diecimila nuove figure imprendito­riali e di cinquantam­ila posti di lavoro in più nella sola industria manifattur­iera della regione. È tempo di rinverdire tale tradizione.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy