Baby-criminali nella morsa del web Denunciati in 24 per i cyber reati
Sono nativi digitali i minorenni di oggi, ma proprio per questo più esposti ai reati commessi nel web, sia come vittime che come colpevoli. In occasione del «Safer Internet Day» la Polizia postale e delle comunicazioni di Bologna ha diffuso i dati sui cyber reati commessi in Emilia-Romagna che hanno coinvolto minori. Più di 80 casi di minacce, molestie e diffamazioni online, 23 episodi di diffusione di materiale pedopornografico, 13 furti di identità sui social network sono stati trattati dagli agenti.
Complessivamente sono stati 120 i reati via web che hanno dato da lavorare agli inquirenti nel 2015. Ventiquattro minorenni emilianoromagnoli sono stati beccati e denunciati. E, a sorpresa, tracciando i siti di pedopornografia e risalendo agli utenti del web che scambiano materiale pornografico che ritrae minorenni, gli inquirenti si sono imbattuti in ragazzini sotto i 18 anni. Nove minori sono stati denunciati per scambio o diffusione di materiale pedopornografico. Ma i minori possono farsi e fare male anche con le parole scambiate sul web: 6 sono state le denunce contro minori per minacce e 5 per diffamazione.
Sempre nel 2015 due adulti sono stati arrestati in EmiliaRomagna per pedofilia online: una di queste è un caposcout 24enne di Padova ma residente a Bologna, che procacciava le sue vittime sui social. É stato scoperto grazie alla denuncia dei genitori di un 12enne bolognese adescato in chat. Sedici sono stati invece gli adulti denunciati per pe- dofilia online e 35 le perquisizioni domiciliari fatte dagli inquirenti.
Nel corso del 2015 la Polizia postale ha poi monitorato 280 siti internet: 48 di questi sono risultati essere siti pedopornografici e inseriti nella blacklist.
Ieri mattina gli agenti hanno iniziato un giro nelle scuole del Bolognese per istruire i ragazzi sul corretto uso di Internet e dei social network, partendo dall’istituto comprensivo di Anzola, dove circa 350 studenti hanno partecipato al workshop con il dirigente della Polizia postale di Bologna Geo Ceccaroli. «Agli studenti abbiamo cercato di dare risposte su come evitare le insidie che si celano dietro la quotidiana navigazione sul web — spiega Ceccaroli — e dietro le relazioni che si sviluppano sui social network».