Corriere di Bologna

La rinascita del maratoneta Taider

La svolta dopo l’esclusione nella trasferta di Torino. Nelle ultime dieci nessuno ha corso come lui

- A. Mos. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Nel corso di una stagione ci sono segnali che vanno capiti, compresi, che necessitan­o di una risposta forte. Nell’annata di Saphir Taider il punto di non ritorno è stato il 27 novembre 2015, vigilia di TorinoBolo­gna: nell’elenco dei convocati il franco-algerino non c’è e si tratta di una scelta puramente tecnica.

Era il messaggio, per nulla in codice, di Roberto Donadoni: ti voglio diverso, ti voglio più sul pezzo. E per essere ancora più chiari, il tecnico ne parlò anche alla stampa: «Gli chiedo di fare solamente ciò che sa, se ci riuscirà sarà difficile che qualcuno gli tolga il posto». Caro Saphir, sta a te. E il franco-algerino quel messaggio lo ha capitalizz­ato al massimo: dall’esclusione di Torino in avanti, Taider è stato il maratoneta della squadra rossoblù. Nelle ultime dieci partite nessuno ha corso quanto lui tra i rossoblù in campo ed è diventato un perno della squadra di Donadoni in una frazione di campionato in cui il Bologna ha raccolto 17 punti: gli alti e bassi di certo non sono mancati, ma Taider ha saputo (ri)prendersi un posto da titolare nella Bologna che lo aveva lanciato. Dopo l’assenza di Torino il centrocamp­ista, che ad inizio stagione aveva scelto la pesante maglia numero 8 che fu di Bulgarelli, sta viaggiando oltre gli undici chilometri di media a partita e l’unico che tiene i suoi ritmi è il diciottenn­e Diawara, che però ha saltato le gare interne contro Empoli e Chievo.

Taider è stato sempre in campo e ad eccezione di un paio di partite (Chievo e Frosinone, quando venne sostituito dopo l’80’ minuto) è sempre stato nella top-five dei runner rossoblù: contro la Fiorentina forse è stato il caso più eclatante poiché a dispetto del cambio all’82’ Taider ha chiuso terzo con 10,9 chilometri, battendo anche molti compagni rimasti in campo per l’intera gara. Un ruolo di fatica che a volte lo porta a sbagliare troppo — quella di Frosinone è stata forse l’unica vera stecca di questa serie di partite — ma che lo rende anche un prezioso recupera-palloni, quasi tre a partita (spiccano i 7 di Genova e i 5 contro la Fiorentina), pareggiand­o il conto di quelli persi. Manca ancora il gol — contro la Fiorentina glielo ha negato un super Tatarusanu — ma di occasioni ne ha avute e ne avrà ancora: l’accoppiame­nto in mediana con Diawara e Donsah sembra liberarlo da qualche compito e renderlo più efficace. Ma ciò che più conta è che Taider ha risposto presente al momento della chiamata più importante, quando proprio non si poteva più sbagliare.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy