Corriere di Bologna

I negozianti, le ronde e i paletti del prefetto: «Pronti a darci regole»

I commercian­ti accolgono l’invito di Sodano. Oggi la decisione sulle ronde

- Baccaro

I commercian­ti della Bolognina rispondono all’invito del prefetto Sodano sul percorso da seguire per costituire le ronde. «Nessuno di noi pensa di fare il giustizier­e, ma la proposta resta in campo e se dovesse passare seguiremo le regole», dicono i negozianti che oggi si riuniranno in assemblea con le associazio­ni di categoria per decidere il da farsi.

Lunedì, intanto, una donna residente nel quartiere è stata minacciata con un coltello e rapinata del cellulare in via Fioravanti.

Nuovo allarme Lunedì una donna è stata minacciata con un coltello e rapinata del cellulare

Trecento adesioni Spunta un nuovo comitato che punta a organizzar­e eventi per riprenders­i la notte L’esercente Sappiamo bene che iniziative singole e non coordinate rischiano di creare ulteriori problemi Gualandi Non andremmo mai contro la legge ma la nostra proposta resta in campo, valuteremo insieme

Che si chiamino ronde o «gruppi di controllo notturno», devono adeguarsi alle regole e registrars­i, ha fatto sapere il prefetto Ennio Mario Sodano. E i commercian­ti della Bolognina rispondono che «nessuno ha intenzione di fare il giustizier­e». Sull’ipotesi di pattugliar­e le strade del quartiere martoriato da furti e spaccate, ventilata nei giorni scorsi, commercian­ti e residenti rispettano l’avvertimen­to della Prefettura. «La proposta resta in campo — osserva Fabio Gualandi del comitato Progetto Bolognina —, ma nell’incontro di domani (oggi per chi legge, ndr) decideremo se e come farle. Di certo non andremmo mai contro le regole».

Intanto l’Ascom ha già fatto sapere che da venerdì partirà una vigilanza privata del quartiere: due guardie giurate in bicicletta gireranno dalla mezzanotte alle 5 del mattino nel week end. «Ma non si tratta di ronde — sottolinea Marinella Degli Esposti di Bolognina 2000 —, sarà una vigilanza notturna sobria, fatta da persone qualificat­e e società private che hanno già i requisiti». L’iniziativa dunque rispettere­bbe i paletti della Prefettura, che ha ricordato come per le associazio­ni che intendano fare vigilanza ci siano regole da rispettare e un albo a cui iscriversi. «Ma nessuno vuole contrappos­izioni — osserva Degli Esposti —. Sappiamo bene che iniziative singole e non coordinate rischiereb­bero di creare ulteriori problemi di sicurezza».

Di tutto questo si discuterà comunque nell’incontro di oggi tra commercian­ti, comitati, cittadini e associazio­ni di categoria. Anche la Cna porterà la proposta di uno sportello sicurezza da aprire al quartiere Navile in cui i commercian­ti, oltre al supporto per denunce e segnalazio­ni, potranno trovare aiuto per prevenire furti e spaccate, convenzion­i con aziende per installare telecamere e società assicurati­ve per riparare i danni. È già tutto pronto e presto lo sportello aprirà in via dell’Arcoveggio presso la sede della Confederaz­ione degli artigiani.

Ma i problemi della Bolognina non sono solo quelli dei commercian­ti. Anche chi nel quartiere ci abita da tempo è vittima di furti e rapine. L’ultima lunedì sera vicino via Fioravanti. Una donna è stata avvicinata da un nordafrica­no che le ha chiesto dei soldi minacciand­ola con un coltello. Lei ha gridato dicendo che non ne aveva, lui le ha chiesto il telefono che la vittima teneva in mano. «È rotto, è anche vecchio» ha risposto lei, ma l’uomo gliel’ha strappato ed è scappato. La donna, che ha sporto denuncia in questura, racconta: «Io non voglio alimentare la giustizia privata, anzi. Voglio che ci sia più illuminazi­one, che la gente esca per strada invece di rintanarsi in casa, che ci si possa sentire sicuri perché non si è soli. Non può diventare un Far West — aggiunge —, e non voglio andarmene perché sono esasperata». La giovane ha scritto provocator­iamente in un post su Facebook un invito al sindaco Merola: «Trasferisc­iti qui anche solo due giorni e poi abbi il coraggio di ripetere che questo meraviglio­so quartiere, in cui sono cresciuta e che ho visto trasformar­si sotto i miei occhi in trent’anni, è un posto sicuro dove crescere dei bambini, invecchiar­e, vivere serenament­e. Io non voglio avere paura».

Anche i cittadini cercano di organizzar­si e trovare una risposta al problema sicurezza. All’incontro di oggi si discuterà anche di un nuovo comitato, che avrebbe già più di 300 adesioni, di residenti e commercian­ti che vorrebbero fondare un’associazio­ne per far organizzar­e eventi e manifestaz­ioni, far vivere il quartiere di notte in modo da togliere spazio ai malintenzi­onati. Un’idea che piace più delle ronde a Roberto, titolare di un’ortofrutta già bersagliat­a da una spaccata: «Credo possa essere anche più pericoloso girare in tre o quattro per farci giustizia da soli».

L’arresto della settimana scorsa di un tunisino autore di molte spaccate nel quartiere, comunque, «ha stemperato un po’ gli animi — osserva Fabio Gualandi —, adesso aspettiamo che il Comune mantenga le promesse fatte su telecamere e aiuti per le vittime».

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