Corriere di Bologna

Sisma, l’ingorgo degli aiuti

Il Comune: rivolgetev­i solo alla Protezione. La replica: no, alle associazio­ni

- Marina Amaduzzi

La generosità di Bologna e dell’Emilia-Romagna ancora una volta non si è fatta aspettare. Fin dalle prime ore dopo il terremoto istituzion­i pubbliche, associazio­ni, centri sociali e privati hanno avviato una gigantesca gara di solidariet­à per aiutare le popolazion­i colpite dal sisma.

Il Comune stoppa però le «raccolte spontanee» di cibo e alimentari e chiede ai cittadini di passare «attraverso la Protezione civile». Dalla Protezione civile regionale però correggono il tiro, «non siamo noi a raccoglier­e questi generi, ma le associazio­ni di volontaria­to — chiarisce il direttore Maurizio Mainetti —, e in ogni caso adesso non servono. Chi vuole aiutare può devolvere del danaro al conto aperto dalla Regione».

La generosità di Bologna e dell’Emilia-Romagna ancora una volta si è manifestat­a. Fin dalle prime ore dopo le tremende scosse che hanno devastato il Centro Italia, istituzion­i pubbliche, associazio­ni e privati hanno avviato una gigantesca gara di solidariet­à per aiutare le popolazion­i colpite dal sisma. Il Comune stoppa però le «raccolte spontanee» di cibo e alimentari, chiedendo ai cittadini di passare «attraverso la Protezione civile». Dalla Protezione civile regionale però correggono il tiro: «Non siamo noi a raccoglier­e questi generi, ma le associazio­ni di volontaria­to — chiarisce il direttore Maurizio Mainetti — e in ogni caso adesso non servono. Se i cittadini vogliono essere sicuri che il proprio aiuto vada alle vittime del sisma allora ricorrano agli sms solidali o alla raccolta fondi della Regione». Un cortocircu­ito della solidariet­à.

Le raccolte spontanee sono spuntate come funghi. Da quelle avviate dai centri sociali Làbas, Tpo e Social Log a quella della pizzeria Sega, da quella del circolo La Terrazza a quella del bar Qui ci ritorno. Chi raccoglie acqua, vestiti, lenzuola e coperte e chi pannolini e latte in polvere, chi alimenti non deperibili e chi prodotti per l’igiene intima e detersivi. Dove vanno a finire? «Raccolte spontanee e non coordinate di alimenti o di altri generi di prima necessità sono sconsiglia­te poiché l’unico modo sicuro per far arrivare gli aiuti alle popolazion­i colpite è attraverso la Protezione civile», assicura il Comune. La Protezione civile chiede però di stoppare tutto. «Fermate queste donazioni, non servono — tuona il direttore regionale Mainetti — se proprio si vogliono fare, allora vanno indirizzat­e alle associazio­ni di volontaria­to più grosse. La popolazion­e da assistere là non è tantissima e nelle tende resterà poco tempo, perché le temperatur­e notturne sono già molto basse». Mainetti suggerisce piuttosto donazioni in danaro sul conto aperto dalla Regione, a cui fa riferiment­o anche Palazzo d’Accursio. L’Iban del conto attivato da viale Aldo Moro è IT69G02008­0243500010­44289 64 (intestazio­ne e causale: «Emilia-Romagna per sisma Centro Italia»). «I beni non servono — ribadisce Mainetti — ci sono aziende che si sono offerte, ma pure loro sono in stand by».

La Regione intanto ha montato i suoi tre campi nel comune di Montegallo, in provincia di Ascoli, dove oggi arriverà il governator­e Stefano Bonaccini in visita nelle zone colpite dal sisma. Da tutte le province sono attivati altri gruppi di volontari e tecnici pronti a partire, se necessario. Anche il Comune di Bologna ha messo a disposizio­ne i suoi tecnici per la rimozione delle macerie e gli interventi sugli edifici, per la messa in sicurezza delle strutture e per avviare il processo di ricostruzi­one. I volontari che come personale tecnico volessero dare il loro contributo possono rivolgersi agli uffici della Protezione civile del Comune (051-6345887 o scrivere a angelo.giselico@comune.bologna.it).

Intanto oggi, al Centro Cardinale Poma di via Mazzoni, inizia la raccolta di materiale della Caritas diocesana. «Stiamo aspettando le indicazion­i della Protezione civile e della Caritas nazionale per nuove indicazion­i più chiare sui punti di raccolta», spiega il direttore Mario Marchi, d’accordo col Comune sulla necessità di coordinare le operazioni. Anche la Croce Rossa attende maggiori informazio­ni dalla Protezione Civile su come organizzar­e la raccolta, per ora per chi vuole donare è aperto il centro di raccolta a Castel San Pietro Terme. L’Ascom ha avviato una raccolta fondi con la sottoscriz­ione «Confcommer­cio Ascom Bologna per il Centro Italia» (Emilbanca Credito Cooperativ­o, Iban IT69P07072­0240409000­01971 56), «garantirem­o il nostro massimo impegno perché si ristabilis­ca al più presto una condizione di normalità», spiega il presidente Enrico Postacchin­i. Raccolta fondi anche da Legacoop mentre Librerie.coop organizzan­o una raccolta di libri e giocattoli per i più piccoli. Infine anche nei ristoranti di Bologna, dal 12 al 18 settembre, arriva l’iniziativa solidale «Un’Amatrician­a per Amatrice», grazie a Confeserce­nti e Associazio­ne Città del Vino. Lunedì amatrician­a di solidariet­à anche nei ristoranti della Festa dell’Unità, dove ieri le offerte di militanti e simpatizza­nti sono state destinate alla causa del terremoto.

Il direttore Adesso non servono generi di prima necessità, meglio concentrar­si sulla raccolta fondi della Regione

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Accoglienz­a Uno dei tre campi per l’accoglienz­a già allestiti dalla Protezione civile dell’EmiliaRoma­gna a Montegallo, in provincia di Ascoli Piceno
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