Merola incalza: «Più controlli in stazione e aeroporto»
Non solo Bolognina. Il sindaco Virginio Merola è preoccupato soprattutto per i controlli anti terrorismo in stazione e aeroporto. «Hanno bisogno di maggiore vigilanza, più protezione e meno vincoli burocratici. Bisognerà — avverte — rifare la strategia di dispiegamento delle forze dell’ordine in città».
Non soltanto la Bolognina, anche la stazione e l’aeroporto necessitano di maggiore attenzioni e controlli. Tornato dalle ferie, il sindaco Virginio Merola lancia la sua preoccupazione sul fronte terrorismo. «Bisognerà — dice alla Festa dell’Unità — rifare la strategia di dispiegamento delle forze dell’ordine in città». A partire dai due punti nevralgici, quelle più frequentati da turisti e bolognesi in viaggio. «Penso che l’aeroporto, così come la stazione, per quanto ci siamo detti nel comitato per l’ordine pubblico, abbia bisogno di una maggiore vigilanza, di una maggiore protezione e anche meno vincoli burocratici», avverte. Cita un esempio il sindaco: il parcheggio sopraelevato dello scalo, da dove si possono osservare senza problemi i movimenti della caserma degli elicotteri della Difesa che si trova di sotto. «Quelli dell’esercito mi dicono che il ministero della Difesa non dà i soldi per alzare il muro, quelli dell’aeroporto che non è di loro competenza. Invece è meglio che si diano una svegliata tutti e che qualcuno alzi quel muro», alza la voce Merola.
Parcheggio a parte, il sindaco ci tiene a sottolineare di non aver ricevuto informative preoccupanti in questi giorni sul tema terrorismo e che per questo motivo non vuole fare allarmismo. Eppure, a suo avviso, è necessaria una svolta totale riguardo alla presenze dei militari in questi due punti delicati della città. «Sicuramente — aggiunge — la stazione richiede un’adeguata protezione. C’è molta presenza, ma ci sono anche molti ingressi, quindi bisognerà trovare il modo di attuare dei controlli». Questo significherà per i bolognesi doversi abituare «a recuperare il senso civico» da una parte, e dall’altra anche «a fare delle file». Perché «ci attende — spiega Merola — un periodo lungo nel quale niente va sottovalutato».
Tantomeno in Bolognina, dove negli ultimi giorni la situazione è tornata a farsi incandescente dopo l’omicidio del senegalese Omar Sylla, avvenuto lunedì notte in via Nicolò Dall’Arca, che ha portato l’assessore alla Sicurezza Riccardo Malagoli a parlare di una «guerra tra bande per il controllo del mercato della droga». Uno scenario che preoccupa anche il sindaco, convinto comunque dell’efficacia delle misure messe in campo fino ad ora in quella zona. «La Bolognina richiede un intervento che stiamo facendo e che continueremo a fare — ribadisce Merola — c’è una presenza assidua delle forze dell’ordine, con molti arresti e molti controlli. Dove ci sono le telecamere e luci ci sono anche meno episodi». Detto questo, Merola non nasconde di essere «preoccupato» per la recente escalation di violenza: «Ma bisogna anche far sapere che l’intervento è costante e i controlli ci sono». Nel frattempo, l’assessore all’Economia Matteo Lepore ha raccolto l’invito dei negozianti della Bolognina, che avevano chiesto a lui o al sindaco di farsi un giro nel quartiere «per vedere in che condizioni siamo costretti a lavorare», annunciando la sua presenza per una passeggiata nelle strade più calde. Dopo i furti in serie nei negozi, i comitati hanno iniziato a «pattugliare» le strade del quartiere. Intanto il pm Claudio Santangelo ha chiesto la convalida del fermo e il carcere per Imed Lassoued, il 38enne tunisino accusato dell’omicidio del senegalese Omar Sylla.
Nonostante l’ultimo omicidio per il sindaco la situazione non è fuori controllo