Corriere di Bologna

Làbas e Social log resistono: noi andiamo avanti

- Claudia Balbi

La solidariet­à dal basso non è di bassa qualità. I centri sociali Làbas, Tpo e Social Log, che mercoledì hanno avviato raccolte di beni di prima necessità per i terremotat­i del Centro Italia, difendono il proprio operato dal Comune, che ieri ha sconsiglia­to le raccolte fai da te bollandole come «non sicure». «Fuori dalle istituzion­i e dagli enti ufficiali c’è una società in grado di organizzar­e la solidariet­à in maniera razionale e competente», ribatte Làbas. Non si sente invece chiamato in causa Social Log: «Collaboria­mo con realtà riconosciu­te dalla Protezione Civile, guai ad intimidire la generosità popolare come ha fatto il Comune». Quindi avanti con la beneficenz­a. Proseguirà fino a domenica dalle 19 alle 21 l’attività di raccolta in via Orfeo: «Siamo in contatto con le Brigate di Solidariet­à Attiva, del centro di raccolta di Colli del Tronto, a 35 km da Amatrice, coordinato a sua volta dalla Protezione Civile», spiegano da Làbas. Dopo il primo giorno di raccolta ieri nel magazzino c’erano già cibo e vestiti, ma anche di cuscini, tende e saponi. Ora ci sono nuove richieste, racconta Detjon Begaj: «Servono prodotti per l’igiene personale, vestiti, coperte nuove e cibo per celiaci». Anche Social Log andrà avanti fino a domenica dalle 18 alle 20 in via De Maria. «Mercoledì scorso sono arrivate 150 persone, abbiamo già riempito due camioncini — racconta Fulvio Massarelli — ora c’è bisogno di kit sanitari».

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