Làbas e Social log resistono: noi andiamo avanti
La solidarietà dal basso non è di bassa qualità. I centri sociali Làbas, Tpo e Social Log, che mercoledì hanno avviato raccolte di beni di prima necessità per i terremotati del Centro Italia, difendono il proprio operato dal Comune, che ieri ha sconsigliato le raccolte fai da te bollandole come «non sicure». «Fuori dalle istituzioni e dagli enti ufficiali c’è una società in grado di organizzare la solidarietà in maniera razionale e competente», ribatte Làbas. Non si sente invece chiamato in causa Social Log: «Collaboriamo con realtà riconosciute dalla Protezione Civile, guai ad intimidire la generosità popolare come ha fatto il Comune». Quindi avanti con la beneficenza. Proseguirà fino a domenica dalle 19 alle 21 l’attività di raccolta in via Orfeo: «Siamo in contatto con le Brigate di Solidarietà Attiva, del centro di raccolta di Colli del Tronto, a 35 km da Amatrice, coordinato a sua volta dalla Protezione Civile», spiegano da Làbas. Dopo il primo giorno di raccolta ieri nel magazzino c’erano già cibo e vestiti, ma anche di cuscini, tende e saponi. Ora ci sono nuove richieste, racconta Detjon Begaj: «Servono prodotti per l’igiene personale, vestiti, coperte nuove e cibo per celiaci». Anche Social Log andrà avanti fino a domenica dalle 18 alle 20 in via De Maria. «Mercoledì scorso sono arrivate 150 persone, abbiamo già riempito due camioncini — racconta Fulvio Massarelli — ora c’è bisogno di kit sanitari».