L’ingegnere pronto a partire «Porterò lo spirito dell’Emilia»
«In qualche modo proverò a portare in quei luoghi lo spirito che ha avuto l’Emilia durante la ricostruzione, ricordo che molte macerie erano state quasi messe in ordine. Come per dire: “ricostruiremo”». Luca Venturi, ingegnere di 47 anni, è uno dei 37 su 70 «agibilitatori» dell’Emilia-Romagna che hanno già dato la disponibilità a raggiungere le zone colpite dal sisma per effettuare i rilievi sulle case danneggiate e capire quali sono ancora abitabili. «“Agibilitatore” è un brutto termine, ma sono quell figure che hanno superato dei corsi per specializzarsi in missioni simili», spiega il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Bologna, Felice Monaco.
Venturi partirà tra oggi e domani, coordinando i 9 ingegneri bolognesi (fino a ieri pomeriggio) che hanno dato l’ok per la missione. «Non hanno ancora deciso la destinazione, si stanno stilando necessità e proposte a livello nazionale — spiega — per quanto mi riguarda la scelta è stata immediata. Mi sono guardato allo specchio e mi sono detto che non ha senso donare pochi euro con un sms. Io so controllare e progettare le case, in una situazione simile il mio mestiere è utile e ho deciso di dare un contributo». Avendo già vissuto l’esperienza di un terremoto sul campo, Venturi sa già quali pericoli correrà.
«I sopralluoghi vengono fatti solo negli stabili che danno l’idea di poter essere visionati senza correre rischi inutili — dice l’ingegnere— proprio durante il sisma emiliano un nostro collega è morto durante l’ispezione di un capannone danneggiato». Il tempo sarà poco: «Perché in questa fase iniziale è da subito indispensabile stabilire chi può tornare nella propria abitazione, infatti di solito non ci si concentra dove tutto è distrutto, ma si parte sempre dalle aree messe un pochino meglio». Guardando le immagini in televisione ha già capito in quale contesto andrà ad operare: «Quei muri in pietra mi ricordano L’Aquila, sarà difficile. Ma si ripartirà».
Scelta immediata Quando ho visto quelle immagini ho capito che potevo essere utile e ho deciso di andare