Corriere di Bologna

L’asilo nido con le bombe della guerra

Spuntate nell’intercaped­ine di un muro a Minerbio: erano lì da almeno trent’anni

- Daniela Corneo

Stavano prendendo a picconate il muro dell’asilo nido per abbatterlo e ricostruir­ne uno nuovo, quando tra i calcinacci sono spuntate scatole di cartone piene zeppe di munizioni e granate della guerra. È stata la sorpresa che si sono trovati davanti gli operai chiamati sul cantiere di Minerbio. Il sindaco Lorenzo Minganti: «Erano nascosti in un’intercaped­ine che non risultava a nessuno dalle planimetri­e». L’area adesso è chiusa al pubblico: presto gli artificier­i al lavoro.

L’operaio, nel primo giorno dei lavori sul cantiere, ha dato una picconata energica al muro per buttarlo giù e, invece di cadere solo calcinacci e pezzi di parete, sono caduti almeno sei contenitor­i di cartone. Dentro c’erano munizioni risalenti al 1942, bombe e granate, alcune italiane, altre straniere, per l’esattezza tedesche e americane, a sentire gli addetti ai lavori. All’operaio sul cantiere dell’asilo nido di Minerbio è andata bene, a pensarci con il senno di poi. E in tutti questi anni — trenta per l’esattezza — che la struttura fa da asilo nido, forse è andata anche meglio ai bambini, visto che, soprattutt­o negli ultimi anni, nell’edificio che li ospita sono stati aperti diversi cantieri di manutenzio­ne, l’ultimo dei quali per l’adeguament­o sismico. Insomma, attorno a quei muri «ripieni» ci erano andati diverse volte altri operai con altri cantieri, ma per fortuna non è mai successo nulla.

I fatti sono questi. Il Comune di Minerbio, dopo il terremoto che ha colpito l’Emilia nel 2012, dopo aver fatto gli interventi più urgenti sull’asilo Peter Pan, ha poi deciso di ricostruir­lo completame­nte. Di abbatterlo, lasciarne lo scheletro e poi di rifarlo ex novo. Il cantiere è partito proprio nei giorni scorsi: ieri sono iniziate le picconate a quella parete che nascondeva un piccolo arsenale di cui nessuno era a conoscenza.

«Nessuno immaginava — racconta il sindaco di Minerbio Lorenzo Minganti — che quel muro avesse un’intercaped­ine nascosta con un contenuto simile. E pensare che in quella struttura negli anni ci sono stati 5 o 6 cantieri per rifare l’impianto elettrico, per le tubature, per l’adeguament­o sismico. Quell’intercaped­ine è rimasta lì, intatta per tutto questo tempo, nelle planimetri­e era invisibile, quindi non si poteva supporre una cosa del genere».

Prima che diventasse un asilo nido una trentina d’anni fa, quell’edificio era una scuola di avviamento profession­ale, costruita probabilme­nte negli anni del Fascismo, anche se la stessa amministra­zione comunale fa fatica a ricostruir­e tutta la storia di quegli ambienti per filo e per segno. Tanto meno riesce a ricostruir­e cosa accadde durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra. «Non sono riuscito a capire, nonostante abbia chiesto in paese — spiega Minganti — da chi e come fosse usata la scuola durante la guerra, ma la prima ipotesi dei carabinier­i (intervenut­i subito sul posto ieri mattina, ndr) è che si tratti di materiale bellico messo lì dai partigiani».

Bombe, granate e munizioni erano nascoste in scatole di cartone che con il crollo del muro ieri si sono in parte aperte, rivelando il loro contenuto. Quello che c’è nelle scatole ancora chiuse, probabilme­nte altre granate e altre munizioni, lo scoprirann­o presto gli artificier­i. Perché saranno loro i prossimi protagonis­ti della vicenda. Ieri mattina i carabinier­i hanno recintato tutta l’area, impedendo a tutti l’accesso, operai compresi. Adesso la pratica passerà alla Prefettura che dovrà incaricare gli artificier­i di rimuovere gli ordigni bellici. «In genere si mette in sicurezza l’area — spiegano dalla Prefettura — e poi si fanno intervenir­e gli artificier­i in tutta sicurezza».

Ovviamente il sindaco Minganti si augura che le operazioni vengano svolte quanto prima. «Speriamo blocchino il cantiere per poco, perché avevamo appena iniziato i lavori». Il nuovo asilo, a questo punto, quindi, sarà più sicuro che mai: senza ordigni bellici e a prova di terremoto.

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