Corriere di Bologna

La telefonata di Zuppi alla mamma avvelenata

- Maria Centuori

La comunità di Valsamoggi­a festeggia l’arrivo di Simone, il figlio della donna avvelenata a maggio dal compagno, ed è pronta a sostenerla. Il sindaco: «Aiuteremo lei e il piccolo per il futuro». E la mamma ieri ha ricevuto la telefonata del vescovo Matteo Zuppi: si due, racconta il parroco del paese, si incontraro­no già quando la donna lasciò il paese.

Ha deciso di andare via da Bazzano la ragazza che il 31 maggio è stata avvelenata dal ragazzo. Ma la comunità entusiasta per il fiocco azzurro e per l’arrivo del piccolo Simone vorrebbe che quella donna coraggiosa tornasse in quello stesso paesino in cui qualche anno fa si era trasferita dalla Toscana, prima per lavoro — perché era infermiera all’ospedale di Bazzano — subito dopo per amore, perché lì ha incontrato Andrea, lo stesso uomo che ha cercato di avvelenarl­a una sera di fine maggio e che ha cercato, senza riuscirci, di farla abortire.

Simone è nato venerdì pomeriggio e il suo arrivo ha fatto gioire il sindaco di Valsamoggi­a, Daniele Ruscigno e Don Franco, il parroco che l’ha incontrata prima che venisse dimessa. E che lei, ormai all’ottavo mese, decidesse di andare via per sempre dalla provincia bolognese. E non è stato l’unico a incontrarl­a. Anche il vescovo Matteo Maria Zuppi, le ha fatto le sue congratula­zioni di persona. L’aveva incontrata prima che tornasse in Toscana e ieri le ha telefonato per congratula­rsi della nascita del piccolo Simone: « È stato un incontro bellissimo — spiega Don Franco — Lei, nonostante il momento difficile e tragico, ha sorriso per quella visita ed era serena. Contenta della sua scelta che avrebbe portato avanti». E due mesi dopo quel tragica sera, Simone è nato e porta il cognome dalla mamma coraggiosa. «Ricordo benissimo quando decise di chiamarlo Simone. È un nome importante, e in modo fiero me lo raccontò. Nelle Sacre Scritture Simone è il primo nome di Pietro, uno dei dodici apostoli. E c’è un episodio in cui proprio Simone è la vittoria sulla tempesta su un lago, mentre è con Gesù».

E il piccolo Simone, ben rappresent­a in questa storia terrena la «vittoria». Si aggiunge la contentezz­a del sindaco di Valsamoggi­a, Daniele Ruscigno, all’entusiasmo di Don Franco, che ha incontrato la 33enne mentre era ricoverata al reparto di gastroente­rologia del Maggiore, pochi giorni prima del suo trasferime­nto in Toscana, dai suoi genitori e da suo fratello, che non l’hanno mai lasciata sola durante la degenza all’ospedale di Bologna. «Dal primo momento siamo stati vicini alla ragazza e ancora lo siamo — spiega emozionato Daniele Ruscigno — sapere che Simone è nato ci riempie di gioia. E riempie di gioia tutta la comunità. Sappiamo che ha scelto di andare via da qui, ma se volesse tornare noi saremmo contentiss­imi di riaccoglie­rla. Ogni struttura del Comune sarebbe messa a sua disposizio­ne. Noi vogliamo sostenerla». Il Comune di Valsamoggi­a in un futuro processo si costituirà parte civile, al fianco della 33enne. Andrea, il 35enne accusato per lesioni dolose aggravate e tentato procurato aborto, è stato sospeso dal suo incarico: guidava il pulmino scolastico a Valsamoggi­a.

Il parroco È stato un incontro bellissimo e lei nonostante il momento difficile ha sorriso

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