La figlia: «Questa è sempre stata una zona tranquilla. Almeno finora»
«Mi hanno aggredito». Sono le uniche parole che con un filo di voce Walter, in una pozza di sangue, è riuscito a dire alla figlia Letizia prima di essere trasportato d’urgenza al Maggiore. E lì nella sala d’attesa al decimo piano del reparto di Rianimazione Letizia è rimasta seduta per tutto il tempo. Incredula per una «così violenta aggressione». Scuote la testa, e non si capacita: «Mio papà va sempre a far la spesa, non gli è mai successo nulla. Non posso credere che gli sia capitato una cosa così grave. Mia mamma, come se fosse una premonizione, quando non lo ha visto rientrare a casa ha iniziato ad agitarsi. Poco dopo un signore a suonato al campanello e ci ha avvisato: mio padre era a terra, sanguinante, era stato aggredito. Ma nessuno ha visto nulla purtroppo. È stato mio papà a spiegare dove vivesse». Letizia si è precipitata subito in strada, quando è arrivata è riuscita a parlare, con non poche difficoltà, con il papà prima che lo portassero via. «Ci siamo accorti della mancanza del portafogli quando abbiamo dovuto cercare i documenti — continua incredula, guardandosi intorno senza capacitarsi della violenta aggressione — Lui non ha mai avuto problemi di nessun genere, è una persona tranquilla e anche la zona lo è molto. Almeno è quello che abbiamo sempre creduto finora». Oltre al portafogli è stato sottratto anche l’orologio. «Mentre ero lì — a duecento metri da casa — in quella “vietta” che per noi è sempre stata tranquilla, un paio di signori mi hanno spiegato che invece quella zona ultimamente non è così pacifica. Che hanno richiesto più volte l’installazione di telecamere. E noi, che non abbiamo avuto mai problemi. È assurdo tutto questo, e nessuno ha visto qualcosa. Mio padre non ha mai avuto problemi, vive a Bazzano da quando era piccolissimo».