Corriere di Bologna

MEGLIO ARREMBARE CHE RINCULARE

- di Luca Bottura

Oikonomou sarà un titolariss­imo del Bologna del futuro, diceva il mister venerdì. Al momento, se posso suggerire una data, farei nel 2028. Questo per dire che se Ciccio Maietta si stira con la solita frequenza (più o meno quella di un lavasecco molto frequentat­o) la coperta dietro sarà anche bella liscia ma cortissima. E per aggiungere che Donadoni quando chiede un centrale forte e affidabile ci prende assai. Ci prende meno quando rimastica la sua squadretta arrembante vista con Trapani e Crotone e le comunica tremori e paure, togliendo Nagy e Krejci per inserire l’esperienza compassata di Dzemaili e il dinamismo rinculante di Rizzo. Copriamoci e (ri)partite. E la perdi. Perché dai ragione a Mihajlovic che sabato parlava di avversari più scarsi (possibile) e schiavi del contropied­e. Il Bologna è un bel giochino inesperto che sta insieme se si diverte e ci prova. A Torino può perdere ma può fare la partita. Può andarci con la formazione che è stata schierata dal 60’ in poi, a quel punto impaurita e sperduta, che dall’inizio poteva avere altra lena e altre sicurezze. Peccato, perché Taider sta uscendo dalla sindrome di Casarini e si meritava il pareggio che ci ha illusi per un amen. E peccato anche per l’Anas, cui sono con ogni evidenza dedicate le maglie fosforesce­nti che l’ineffabile Macron ci ha regalato quest’anno. Sembrava avessimo bucato tutti e 11 contempora­neamente. Al quinto gol del Toro ci siamo accorti che non era solo un’impression­e. Forza Bologna.

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