Corriere di Bologna

Prima Milano poi il Galatasara­y per capire quanto vale la Effe

- Enrico Schiavina

Se le ambizioni di una stagione si misurano anche dalle amichevoli, ci sarà da stare molto attenti a come si comporta la Fortitudo nelle prossime due uscite, giovedì contro Milano e venerdì col Galatasara­y, a Bormio nell’ambito del prestigios­o Valtellina Circuit. Si tratta di avversari ovviamente importanti, sulla carta tutt’altra roba rispetto ai ragazzi di Princeton con cui la Kontatto ha aperto la stagione venerdì al Paladozza, perdendo. Contro i campioni d’Italia ed i turchi che hanno vinto l’Eurocup, si suppone che il livello di attenzione della squadra salga e di parecchio. Sono due test molto difficili, dopo uno facile ma perso con sufficienz­a. Farsi rimontare 21 punti in un quarto, farsi portare al supplement­are dal +4 a una manciata di secondi dalla fine, e poi perderlo, non è il modo migliore di iniziare una stagione nella quale la continuità, anche contro le squadre di caratura inferiore sarà un fattore importante. Poi è chiaro che il risultato non conta niente e, come dice lo stesso Boniciolli, «Meglio perdere tutte le amichevoli di pre stagione e vincere la prima di campionato, che il contrario». Il vero obiettivo è fissato al 2 ottobre, esordio ufficiale a Chieti (ci sarebbe prima la Supercoppa il 23-24 settembre a Casalecchi­o, ma vale poco più di una partita amichevole), ciò non toglie che sia importante lavorare subito per togliere dalla testa del gruppo la tentazione di specchiars­i, e magari sedersi, credendosi forte. Perché sul piano individual­e la squadra forte lo è davvero, lo si è visto anche contro Princeton. Sono piaciuti soprattutt­o i due nuovi americani, attorno ai quali c’era molta curiosità. Justin Knox è centro vero, quello che Daniel non era, però può anche allontanar­si da canestro e lascia immaginare molte soluzioni diverse in coppia con Mancinelli. Chris Roberts segna con facilità, apparentem­ente senza forzare, anche quando tira buttandosi all’indietro su un piede solo (oggi pomeriggio il club lo presenta ufficialme­nte al Centergros­s nella sede Kontatto). Chi invece non è piaciuto è Candi, e le sue difficoltà non sono passate inosservat­e. «In questa stagione si chiude un ciclo. Certe leggerezze, certi errori giovanili, fin qui è stato giusto tollerarli ma da ora in avanti non lo saranno più». Non esiste nessun caso con Candi, ma è chiaro che il play bolognese, che ha appena firmato per cinque anni, vivrà una stagione sotto stretta osservazio­ne, anche perché la concorrenz­a interna di Ruzzier è di alto livello. «Non solo Leo — chiude Boniciolli —. Ma anche altri in estate sono stati piuttosto esigenti al momento di sedersi con la società a firmare i contratti. È un diritto ma ci sono anche i doveri».

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