Prima Milano poi il Galatasaray per capire quanto vale la Effe
Se le ambizioni di una stagione si misurano anche dalle amichevoli, ci sarà da stare molto attenti a come si comporta la Fortitudo nelle prossime due uscite, giovedì contro Milano e venerdì col Galatasaray, a Bormio nell’ambito del prestigioso Valtellina Circuit. Si tratta di avversari ovviamente importanti, sulla carta tutt’altra roba rispetto ai ragazzi di Princeton con cui la Kontatto ha aperto la stagione venerdì al Paladozza, perdendo. Contro i campioni d’Italia ed i turchi che hanno vinto l’Eurocup, si suppone che il livello di attenzione della squadra salga e di parecchio. Sono due test molto difficili, dopo uno facile ma perso con sufficienza. Farsi rimontare 21 punti in un quarto, farsi portare al supplementare dal +4 a una manciata di secondi dalla fine, e poi perderlo, non è il modo migliore di iniziare una stagione nella quale la continuità, anche contro le squadre di caratura inferiore sarà un fattore importante. Poi è chiaro che il risultato non conta niente e, come dice lo stesso Boniciolli, «Meglio perdere tutte le amichevoli di pre stagione e vincere la prima di campionato, che il contrario». Il vero obiettivo è fissato al 2 ottobre, esordio ufficiale a Chieti (ci sarebbe prima la Supercoppa il 23-24 settembre a Casalecchio, ma vale poco più di una partita amichevole), ciò non toglie che sia importante lavorare subito per togliere dalla testa del gruppo la tentazione di specchiarsi, e magari sedersi, credendosi forte. Perché sul piano individuale la squadra forte lo è davvero, lo si è visto anche contro Princeton. Sono piaciuti soprattutto i due nuovi americani, attorno ai quali c’era molta curiosità. Justin Knox è centro vero, quello che Daniel non era, però può anche allontanarsi da canestro e lascia immaginare molte soluzioni diverse in coppia con Mancinelli. Chris Roberts segna con facilità, apparentemente senza forzare, anche quando tira buttandosi all’indietro su un piede solo (oggi pomeriggio il club lo presenta ufficialmente al Centergross nella sede Kontatto). Chi invece non è piaciuto è Candi, e le sue difficoltà non sono passate inosservate. «In questa stagione si chiude un ciclo. Certe leggerezze, certi errori giovanili, fin qui è stato giusto tollerarli ma da ora in avanti non lo saranno più». Non esiste nessun caso con Candi, ma è chiaro che il play bolognese, che ha appena firmato per cinque anni, vivrà una stagione sotto stretta osservazione, anche perché la concorrenza interna di Ruzzier è di alto livello. «Non solo Leo — chiude Boniciolli —. Ma anche altri in estate sono stati piuttosto esigenti al momento di sedersi con la società a firmare i contratti. È un diritto ma ci sono anche i doveri».