Corriere di Bologna

Il mercato

- di Claudio Beneforti

Aspettando un colpo, o se preferite quel giocatore che sa fare la differenza. Che poi sarebbe ciò che ci vuole per vivere meglio, e tra l’altro anche una promessa da mantenere. Vi ricordate quello che dicevano i capi del governo del Bologna quando tutti sapevano che Amadou Diawara sarebbe stato venduto? Su per giù dicevano che «non abbiamo bisogno dei soldi di Diawara per fare il mercato in entrata, ma nel caso in cui lo cedessimo state sicuri che il ricavato sarebbe reinvestit­o». Bene, finalmente Diawara è stato ceduto, e va dato atto a Riccardo Bigon di averlo venduto anche per quello che vale e per questo merita un grosso applauso, e allora ci sarebbe da attendersi che quei pensieri fossero seguiti dai fatti. A meno che gli investimen­ti siano proprio i tre giocatori che il Bologna ha in canna e che dovrebbe chiudere da qui alla fine della fiera, e cioè Umar Sadiq, Vasilis Torosidis e Filip Helander. Se sarà così, non è possibile nascondere che ci saremmo aspettati qualcosa di più e di meglio, e molto probabilme­nte se lo sarebbe aspettato lo stesso Roberto Donadoni, che per quanto riguarda il difensore centrale e l’attaccante avrebbe preferito due giocatori fatti e non due ragazzi interessan­ti ma ancora da fare. E la partita di ieri ha spiegato il perché.

La domanda che si pone la gente di Bologna a tre giorni dalla chiusura del mercato: Bigon ha in mente qualcosa, sta

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