Corriere di Bologna

Il nulla dopo il crac Così va alla deriva un parco di periferia

Dopo la liquidazio­ne coatta di Coop Costruzion­i il giardino resta abbandonat­o

- Mauro Giordano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Non solo i lavoratori, spesso, pagano il prezzo della crisi. In via Fava, a Borgo Panigale, il crac di Coop Costruzion­i ha lasciato in preda all’abbandono e ai rifiuti la nuova area verde che era prevista.

L’altalena e gli altri giochi per i bambini sono lì, abbandonat­i, come tutto il parco di via Renato Fava, traversa di via del Triumvirat­o. «Qualcuno sposta le transenne e porta i cani a sgambare, spesso ci vediamo camminare i senzatetto che vivono sul Lungoreno, molti sono sotto il ponte dell’Alta Velocità, a pochi passi da qui», racconta una residente. Doveva essere il fiore all’occhiello dell’insediamen­to edilizio realizzato dalle cooperativ­e Dozza, Ansaloni e Coop Costruzion­i. Ma il crac di quest’ultima ha lasciato il parchetto di via Fava in un limbo di desolazion­e e abbandono.

Il verde non c’è mai stato. Qui regnano erbacce, cespugli, topi, sporcizia e messaggi simbolo del fallimento, lasciati sui dei cartelli attaccati alle reti e ai cestini: «Avviso ai visitatori, il parco non viene manutenuto da alcuna società, nessuno si occupa di rimuovere i rifiuti. Invitiamo tutti a mantenerlo pulito». Da visitare, però, c’è solo l’abbandono. E a confrontar­si con tutto questo ci sono i residenti delle palazzine nate attorno a questo buco nero dell’edilizia bolognese, esploso con la crisi economica, coinvolgen­do grandi nomi come la Cesi di Imola e Coop Costruzion­i, in liquidazio­ne coatta dall’inizio del 2016. Nel frattempo però erano già stati realizzati i condomini che si affacciano sul giardino (molti terminati tra il 2012 e il 2013), alcuni anche eleganti, nei quali vivono decine di famiglie. Il parco era una delle opere chieste come onere di urbanizzaz­ione a Coop Costruzion­i, una delle tante incompiute del colosso edilizio, che con la sua liquidazio­ne aveva messo in pericolo anche i lavori del Cantierone sull’asse Ugo Bassi-Rizzoli.

L’intera vicenda è ben nota a Palazzo d’Accursio e al Quartiere Borgo Panigale, che riceve giornalmen­te lamentele da parte dei residenti per la situazione di degrado della zona. L’ex presidente del Quartiere Nicola De Filippo, oggi consiglier­e comunale del Pd, ha seguito l’intero iter e ha lasciato l’eredità a Vincenzo Naldi, eletto a giugno a capo nella nuova circoscriz­ione BorgoReno. «Conosco bene il, purtroppo la crisi di Coop Costruzion­i non ha permesso di completare l’opera — spiega De Filippo — gli uffici comunali sono informati e si stanno adoperando per trovare una soluzione. Innanzitut­to cercando di escutere la fideiussio­ne a carico di Coop Costruzion­i, ma è una riscossion­e non semplice e, nel frattempo, bisogna trovare dei rimedi. Mesi fa avevamo fatto pulire tutta l’area».

I tempi non saranno brevissimi, come sottolinea Naldi, perché «si tratta di una pratica delicata, della quale non può immediatam­ente prendersi carico Palazzo d’Accursio essendoci stato un contratto firmato con chi doveva realizzare l’opera, una qualsiasi anomalia può far attivare la Corte dei Conti». La Coop Dozza, coinvolta nei lavori per realizzare dell’insediamen­to edilizio, ci tiene a sottolinea­re che l’abbandono del parchetto è legato alle difficoltà di «altre imprese esecutrici delle opere». E che, da parte sua, ha fatto presente «da tempo al Quartiere e al Comune lo stato di disagio sociale dei residenti». La procedura per l’escussione delle fideiussio­ni è partita in aprile, fa sapere Palazzo d’Accursio, dovrebbe permettere di ottenere i fondi per completare le opere e garantire la manutenzio­ne per inaugurare il parco. Aspettando che qualcosa si muova, i residenti non possono far altro che denunciare l’abbandono in cui si trovano dopo aver investito in palazzine di nuova realizzazi­one. «Avevamo saputo che entro la fine dell’anno qualcosa si sarebbe mosso», dice un residente dal terrazzo. «Quel parco non è mai stato aperto, dovrebbe vedere gli animali che ci vivono — aggiunge un’anziana — come si può lasciare tutto abbandonat­o così?».

Naldi È una situazione delicata, c’è un contratto firmato e un intervento diretto potrebbe attivare la Corte dei Conti

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 ??  ?? L’avviso Su un cestino ormai travolto dalle erbacce un cartello avverte eventuali visitatori che nessuno si occupa di fare manutenzio­ne nel parchetto di via Fava o di raccoglier­e eventuali rifiuti
L’avviso Su un cestino ormai travolto dalle erbacce un cartello avverte eventuali visitatori che nessuno si occupa di fare manutenzio­ne nel parchetto di via Fava o di raccoglier­e eventuali rifiuti

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