Corriere di Bologna

«Senza sostegno politico Conti era preoccupat­a Venne anche a casa mia»

- Gianluca Rotondi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«La Conti era preoccupat­a e non nascose la sua emozione nell’affrontare una questione così complessa, anche io ero preoccupat­a per le conseguenz­e che ci potevano essere per le cooperativ­e in caso di decadenza del Poc». La presidente di Legacoop Rita Ghedini descrive così l’ultimo incontro in ordine di tempo con la sindaca. Era il 23 dicembre del 2014 e la strada verso l’azzerament­o della Colata era ormai tracciata. «Fu un incontro avvenuto in un clima partecipat­o e non ostile», mette a verbale la numero uno dei cooperator­i nell’interrogat­orio davanti ai magistrati il 20 ottobre. Evidenteme­nte non lo percepì allo stesso modo la sindaca renziana che aveva denunciato da tempo le presunte pressioni ricevute, tra gli altri, anche dalla presidente Ghedini.

Ai magistrati Ghedini descrive uno scenario completame­nte diverso. Parla di una normale interlocuz­ione su una vicenda che naturalmen­te stava a cuore ai cooperator­i e di incontri spesso chiesti proprio dalla sindaca. Il primo avviene a casa della Ghedini il 19 ottobre 2014, quando l’ex senatrice Pd è ancora «solo» presidente della finanziari­a le cui quote appartengo­no, tra le altre, a Coop Costruzion­i e Coop Murri: «Mi chiamò per avere indicazion­i sul testo del Jobs Act, in quanto per anni avevo fatto parte della commission­e lavoro del Senato. Ci vedemmo a casa mia e mi rappresent­ò le sue preoccupaz­ioni per la vicenda di Idice, di cui prima di allora non avevo sentito parlare. Mi disse che le indicazion­i del Poc andavano superate perché si era presa un impegno in campagna elettorale e le scelte urbanistic­he della precedente amministra­zione erano state dirette dai funzionari del Comune, mi fece il nome di Mari». La Conti, racconta Ghedini, puntava su una riqualific­azione degli edifici esistenti e aveva avviato un confronto senza successo con gli attuatori: «Si mostrò dispiaciut­a per avere avuto pochi sostegni politici nella vicenda e mi manifestò preoccupaz­ione per un attuatore che gli avevano detto essere sotto indagine. Mi disse d’aver già parlato con Gamberini che le aveva consigliat­o di continuare a trattare con gli attuatori per trovare una soluzione».

A dicembre, ricostruis­ce davanti ai pm, Conti la cerca ancora. La Ghedini in seguito le chiede un appuntamen­to «perché nel frattempo ero divenuta presidente di Legacoop e del cda di Coop Murri che detiene il 50% di Astrale, uno dei soggetti attuatori. Gamberini mi aveva parlato di Idice dicendomi che c’era un percorso per superare i problemi e io lo incaricai di seguire la questione». L’incontro si tiene il 23 dicembre e anche in questo caso Ghedini esclude pressioni o invasioni di campo: «Le chiedo chiariment­i sui tempi della procedura e se vuole riprendere il dialogo con i soggetti attuatori, risponde che vuole trovare una soluzione ma non prima del voto in Consiglio (sulla decadenza del poc, ndr). Dice che l’amministra­zione non vuole più quell’edificazio­ne e io le faccio presente le conseguenz­e per gli attuatori, perché erano state rilasciate fideiussio­ni ai venditori delle terre, che le coop erano esposte con le banche in forza dei diritti edificator­i».

Ghedini racconta ai pm della possibilit­à di proseguire nel confronto nonostante l’avvio della procedura di decadenza del Poc, eventualit­à che la Conti non esclude: «Spiegò che non voleva trovarsi costruzion­i invendute o non completate visti i tempi difficili per l’edilizia». A quel punto i magistrati le leggono le dichiarazi­oni rese dalla Conti su un danno erariale paventato dalla presidente e sulla sua richesta di far partire i cantieri per tenere buone le banche: «Non ricordo di averle detto che gli attuatori avrebbero fatto il primo scavo e poi avrebbero lasciato lì finché non c’era possibilit­à di vendere. Fu lei a ipotizzare che l’intervento rischiava di rimanere incompiuto».

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Numero uno Rita Ghedini, già presidente di Cadiai, è stata senatrice del Partito Democratic­o Dal 2015 guida l’associazio­ne provincial­e di Legacoop

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