Corriere di Bologna

Spuntano le «strisce» alle banchine I Crealis all’esame della guida ottica

Al via il test sull’accostamen­to elettronic­o. L’obbiettivo di raddoppiar­e la rete filoviaria

- Mauro Giordano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Saranno la guida per il filobus Emilio quando dovrà accostarsi alle fermate usando il suo occhio elettronic­o, permettend­ogli di non sbagliare e di bloccarsi con una distanza laterale tra i3 e i 5 centimetri dalla banchina. A San Lazzaro ci hanno già fatto l’abitudine ma adesso anche a Bologna sono iniziate a comparire le strisce disegnate sull’asfalto delle «fermate intelligen­ti», dei «binari» capaci di dialogare con il mezzo durante la sosta: due linee tratteggia­te e parallele, lunghe quanto il filobus (18 metri,per una capienza di 142 passeggeri), che in questo modo sarà allineato ai nuovi marciapied­i già realizzati e pensati per facilitare la salita e la discesa dei passeggeri. Presto si potrà vedere Emilio testare in via Mazzini l’accostamen­to elettronic­o: in un video proiettato durante il convegno dedicato ai filobus, ospitato da Tper nel quartier generale di via Saliceto, si vede già la manovra effettuata in una prova a San Lazzaro. Ecco la procedura: il dispositiv­o di lettura si attiva con la messa in modo del mezzo (a impatto zero), una luce verde segnala che tutto funziona e inizia a lampeggiar­e non appena l’occhio elettronic­o inizia a leggere la traccia sull’asfalto in prossimità delle fermate. Da quel momento centraline elettronic­he e messaggi digitali guidano il veicolo aiutando l’autista, che potrà intervenir­e se qualcosa dovesse andare storto. «Sono già partiti i corsi di formazione per gli autisti, già selezionat­i tra i migliori del nostro personale — spiega Fabio Monzali, responsabi­le di impianti e infrastrut­ture di Tper —. Ne abbiamo già 30 pronti e in futuro tutti sapranno anche guidare il filobus». Il Crealis ha già iniziato a circolare sulla linea 13, entro la fine dell’anno i 49 mezzi dovrebbero entrare in funzione sulla 14 e sulle circolari 32 e 33. «Nella primavera 2017 vorremmo vedere Emilio fare il tratto da Bologna a San Lazzaro (il tragitto pensato per il Civis e che sostituirà il 19, ndr) — aggiunge Monzali —. È un sogno, ma sicurament­e l’anno prossimo sarà quello definitivo». Secondo Monzali i «binari» del filobus necessiter­anno di un intervento di manutenzio­ne all’anno: «Useremo una resina particolar­e per tracciare le linee sull’asfalto». Per il futuro Tper punta a raddoppiar­e la sua attuale rete filoviaria, lunga sotto le Due Torri 37 chilometri (linee 13, 14, 32 e 33 e seconda in Italia dopo Milano). Sarà possibile grazie al pacchetto di fondi in arrivo dal Cipe: 41 milioni di euro degli oltre 300 destinati al completame­nto dell’Sfm saranno infatti dedicati all’acquisto di 55 filobus nuovi (per fare partire l’iter si aspetta la pubblicazi­one in Gazzetta Ufficiale). Una soddisfazi­one per la presidente di Tper, Giuseppina Gualtieri, che inserisce quei mezzi nel quadro generale della città. «Guardiamo con favore alla realizzazi­one di un tram per Fico e crediamo che il People mover sarà un’opera utile e apprezzata dai bolognesi e non solo — dice la Gualtieri —. Come in ogni grande città ci saranno delle alternativ­e per collegare l’aeroporto, il Blq sarà soppresso ma spero che nulla sia immobile e che quindi si potranno studiare anche altre soluzioni con i bus». A proposito di viabilità oggi la Gualtieri sarà con i sindacati di Tper all’incontro con l’assessore alla Mobilità, Irene Priolo, per affrontare i problemi dell’asse via dei Mille-Irnerio durante T day: «Le difficoltà sono oggettive, abbiamo già delle soluzioni possibili. Credo che tutto si possa risolvere facendo gioco di squadra, partendo dall’aiuto della polizia municipale». Poi uno sguardo al vecchio Civis: «I mezzi abbandonat­i all’Interporto non comportano spese per noi e per la città, è tutto a carico di Iveco», e oltre i confini cittadini: nel 2019 l’Emilia-Romagna (che ha dato il servizio ferroviari­o in gestione a Tper e Ferrovie dello Stato per i prossimi 15 anni, più eventuale proroga di altri 7) sarà la prima regione che avrà in dotazione i nuovi treni regionali messi a punto da Hitachi e Alstom: 450 treni la commessa nazionale di Ferrovie dello Stato, 96 destinati alla regione, con i primi 75 a partire dal 2019.

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La distanza I bus dovranno fermarsi al massimo a cinque centimetri dalla banchina

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