Corriere di Bologna

I pranzi truccati dell’Apt Grassi sospeso sei mesi Ma i grillini: «Non basta»

L’Azienda gli blocca anche lo stipendio: «Ci deve 5.230 euro» Soddisfatt­o l’assessore al Turismo: «Avevo chiesto chiarezza»

- Pierpaolo Velonà © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Apt ha concluso la sua istruttori­a interna. Ci sono «irregolari­tà» per 5.230 euro nei giustifica­tivi che l’ex capo ufficio stampa Fabio Grassi ha presentato all’azienda di promozione turistica della Regione per farsi rimborsare pranzi, cene e pieni di benzina. Apt ha deciso di «punire» Grassi con 180 giorni di sospension­e dallo stipendio e la restituzio­ne di 5.230 euro di rimborsi illeciti.

È questo l’esito della conciliazi­one firmata ieri dalla presidente di Apt Servizi, Liviana Zanetti, e dai legali di Grassi. Si conclude per il momento, in attesa di eventuali sviluppi giudiziari, il caso sollevato dal Corriere di Bologna lo scorso agosto con la testimonia­nza (registrata) di un incontro tra Grassi e la nostra collaborat­rice Anna Budini, che l’allora capo ufficio stampa voleva convincere a dire il falso su due pranzi ai quali, in realtà, lei non aveva mai partecipat­o. Il M5S aveva da poco presentato un esposto alla Corte dei conti chiedendo approfondi­menti su pranzi, cene e soggiorni pagati negli anni da Apt a numerosi giornalist­i italiani e stranieri. Quando ha appreso la notizia, Grassi, ha convocato la Budini e altri due colleghi romagnoli che aveva inserito nell’elenco dei giustifica­tivi per alcuni pranzi in Riviera senza che nessuno dei tre fosse mai stato invitato al ristorante.

Secondo le indagini interne di Apt, quei rimborsi sono stati truccati. E la lista dei giustifica­tivi falsi è anche più consistent­e. «All’indomani della rivelazion­e pubblicata dal quotidiano — commenta la presidente di Apt Liviana Zanetti — abbiamo subito dato il via ad una serie di controlli sui giustifica­tivi prodotti dal dipendente nel corso degli ultimi anni. Dall’analisi effettuata sono emerse irregolari­tà per 5.230 euro». E poi: «Al di là dell’entità dei rimborsi, che ci saranno restituiti — prosegue la presidente — resta aperta la valutazion­e di eventuali responsabi­lità e danni risarcibil­i che saranno oggetto di accertamen­to nelle sedi competenti». Si dice soddisfatt­o anche l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini: «Avevo chiesto da subito chiarezza su questa vicenda — commenta Corsini —. Mi pare di poter dire che l’azienda ha fatto ciò che doveva fare, affrontand­o il caso con rapidità ed efficacia». Per Corsini, si chiude così «per la parte che riguarda l’azienda, una vicenda spiacevole che, tuttavia, non ha mai interferit­o sull’importante azione di Apt».

I grillini però non ci stanno e chiedono di andare fino in fondo: «Una sospension­e a tempo determinat­o — obietta la consiglier­a regionale Raffaella Sensoli — ci sembra davvero troppo poco per una persona che ha candidamen­te ammesso di aver truccato le note spese. E poi non si capisce se la cifra si riferisce solo al 2015. L’indagine è stata talmente interna che nessuno ne conosce le modalità e i contenuti. A questo punto vogliamo vederci chiaro sugli anni precedenti. Apt intende procedere anche in sede legale contro il suo dipendente?».

 ?? Chi è ?? Fabio Grassi, romagnolo, dal 1998 capo ufficio stampa di Apt, è il figlio di Primo, sindaco di Cesenatico alla fine degli anni 50, già a capo dell’Azienda regionale del Turismo
Chi è Fabio Grassi, romagnolo, dal 1998 capo ufficio stampa di Apt, è il figlio di Primo, sindaco di Cesenatico alla fine degli anni 50, già a capo dell’Azienda regionale del Turismo

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