«ALLARMI!» IL TERRORE DAL WEB
Arena del Sole Debutta mercoledì la nuova produzione Ert affidata alla compagnia di Davide Sacco e Agata Tomsic con la collaborazione di Emanuele Aldrovandi. Tutti giovani intorni ai 30 anni. Con una commistione di linguaggi la pièce racconta di una rinas
I nuovi terroristi— dicasi anche neo-fascisti — potrebbero essere guidati da una giovanissima leader che dalle mura della sua cameretta, davanti a un computer, in diretta streaming, ordisce strategie di morte. Il fine è il sovvertimento violento del potere costituito. Inutile dire che siffatti terroristi oggi odiano i migranti, la democrazia e mirano a favorire nuove dittature in Europa. È un lucido e disincantato sguardo, quello di Allarmi!, nuova produzione che Emilia Teatro Fondazione affida ad ErosAntEros di Davide Sacco e Agata Tomsic, compagnia di ricerca capace di sperimentare i linguaggi più diversi e che alle spalle ha già una serie di collaborazioni con Teatro delle Albe, Fanny & Alexander, Odin Teatret, Socìetas Raffaello Sanzio, Valdoca, Motus, Ateliersi.
Inserito nell’ambito di Vie dei Festival 2016, debutterà all’Arena del Sole mercoledì alle 20.30 con dedica del direttore Pietro Valenti all’autore e regista Simone Carella, appena scomparso (Sala Thierry Salmon, repliche fino al 16, info 051/2910910. Dal 5 al 12, martedì-venerdì alle 20.30, sabato alle 20, domenica alle 16.30. Dal 13 al 16, nel programma di Vie, rispettivamente alle 20.30, 18.30, alle 20 e 16.30).
Tra gli elementi che destano curiosità ci sono senza dubbio il perché un gruppo di giovani artisti (età media trent’anni, ad eccezione di Marco Cavicchioli, tra gli attori in scena insieme ad Agata Tomsic, Giusto Cucchiarini, Luca Mammoli, Massimo Scola) concentra l’attenzione su un tema come il neo fascismo e il possibile rapporto con un certo tipo di teatro politico e sociale di qualche generazione fa. L’idea, spiega Davide Sacco che di Allarmi ha curato la regia, «è nata a fine 2014. Fino al 2012 le nostre riflessioni erano state più filosofiche. Dal 2013 abbiamo lavorato al progetto Come le lucciole, quindi abbiamo avviato un percorso da un testo politico di Brecht sul capitalismo. Da lì, l’evoluzione, la scintilla: affrontare il neofascismo. Sul teatro politico poi ci interro-