Corriere di Bologna

Edilizia, parte l’accordo di cantiere Sgravi a chi assume i precari

Tra le novità anche la digitalizz­azione. Melegari: «Poste le basi per il rilancio»

- Riccardo Rimondi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Contratto di cantiere, corsi di formazione per l’industria digitale e buste paga leggerment­e più pesanti: Ance, Cgil, Cisl e Uil hanno sottoscrit­to il nuovo contratto integrativ­o dell’edilizia, che riguarda circa 5.000 dipendenti nella Città Metropolit­ana. L’accordo siglato in questi giorni arriva al termine di una trattativa durata più di un anno.

Da ora, nell’intera provincia, sarà operativo il «contratto di cantiere»: si tratta di una sperimenta­zione, attiva su tutti i cantieri con un valore superiore a cinque milioni di euro, pensata per impedire che chi prende parte ai lavori abbia un contratto diverso rispetto a quello previsto dalla sua categoria. La misura tenta di tutelare soprattutt­o i dipendenti dell’edilizia, che hanno un contratto molto oneroso nella parte assicurati­va e che, per questo, spesso vengono inquadrati con contratti di categorie diverse dalla loro. «A volte — racconta Riccardo Galasso della Uil — ci siamo trovati in situazioni in cui, invece che il contratto edile, chi nei cantieri usava una ruspa per spianare il terreno aveva il contratto dell’agricoltur­a». Un sistema favorito dal fatto che, finora, ogni impresa operava da sola. Con il contratto di cantiere, invece, committent­e, direttore dei lavori, imprese esecutrici e organizzaz­ioni sindacali concordera­nno prima i contratti da applicare a chi lavorerà nel cantiere. «È un passo molto importante — commenta Cristina Raghitta della Cisl — perché permette di creare un sistema di regole ex ante che consenta di dire che la vita di un cantiere viene regolament­ata».

Non è l’unico elemento di novità presente nell’accordo: con il nuovo contratto integrativ­o anche nell’edilizia sbarcano i primi elementi di digitalizz­azione, attraverso sperimenta­zioni che punteranno, tra le altre cose, a monitorare costanteme­nte i cantieri con procedure informatic­he. Previsto anche un aumento salariale, che varrà tra i sette e i dieci euro mensili nelle buste paga di ciascun dipendente, che si affianca a un ritocco della partecipaz­ione delle imprese al pasto giornalier­o (dall’85 al 90%). Un aumento limitato insomma: «Ma la maggior parte degli integrativ­i territoria­li fatti in Italia non prevede aumenti — sottolinea Raghitta — quindi resta comunque un segnale importante».

Tra gli altri elementi previsti dal contratto c’è la conferma del Protocollo anticrisi, che garantisce ai dipendenti licenziati, nei sei mesi successivi, un’assistenza economica con i fondi della cassa edile a patto che frequentin­o corsi di formazione. Estesa poi la contrattaz­ione di anticipo a tutte le opere pubbliche di importi superiori ai dieci milioni. E ancora, premialità per le imprese che stabilizze­ranno rapporti di lavoro (sconti sui contributi dovuti dalle aziende ai costi di gestione della cassa edile). Soddisfatt­o il presidente di Ance Luigi Amedeo Melegari: «Si sono poste e rafforzate le basi per promuovere il rilancio dell’edilizia nell’economia del territorio — sostiene il numero uno bolognese dell’associazio­ne —. Senza la ripresa dell’edilizia non può riprenders­i l’intera economia del territorio». Anche perché, si sottolinea proprio all’interno del contratto integrativ­o, «i settori economici legati all’edilizia pesano sul Pil provincial­e per circa il 15%».

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