Corriere di Bologna

«La Effe mi ha tradito ma resta il mio amore»

Anconetani: «Addio doloroso. Domani sfido la Virtus da ds di Piacenza: per me è un derby...»

- Enrico Schiavina © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Tre anni fa Dante Anconetani nemmeno si occupava di basket. Domenica invece arriverà a Casalecchi­o con Piacenza, primo avversario della Virtus in A2, il club di cui ora è ds dopo una tumultuosa stagione e mezza da presidente della Fortitudo.«Dovrò sforzarmi per non trasmetter­e alla squadra il mio stato d’animo. Per loro è una normale prima di campionato, per me è un derby personale. Non posso farci nulla, ce l’ho sotto la pelle. E non so cosa darei per giocare io».

Nostalgia da derby di un’altra epoca?

«Quando giocavo, il derby era tutto. E mica era una Fortitudo ricca, tutt’altro, i ricchi erano solo loro. Si parlava del derby tutto l’anno e se lo vincevamo l’euforia durava un mese»

Dall’archivio: ne ha giocati cinque, vinti due…

«Indimentic­abile una vittoria con Marcellone Starks che ruba palla e va dall’altra parte a schiacciar­e: mai visto né prima né dopo. Io segnai 14 punti, un’enormità per me che ero un play all’antica. Il secondo tempo andò sulla Rai e noi facemmo la partita perfetta (era il 7 gennaio 1981, ndr). Poi non posso dimenticar­e il derby che ci hanno rubato…».

Quello dei 4 secondi, 9 novembre ’80?

«Certo. Noi sopra di 2 e palla loro, Villalta pareggia ma passò un tempo infinito, altro che 4 secondi… Non l’ho mai mandata giù. Con Villalta ci abbiamo scherzato anche di recente: alla sua velocità impossibil­e segnare in 4 secondi dalla rimessa dal fondo, con tre passaggi in mezzo».

Un anno e mezzo fa lui era presidente Virtus e lei della Fortitudo. Poi…

«Siamo anche coetanei, tutti due del ’55. Curioso, entrambi defenestra­ti dalle società che tanto amiamo. Ma sono storie diverse». La sua come andò? «È stata una vicenda dolorosa. La proprietà decise all’improvviso di cambiare strada. Ci furono strascichi spiacevoli. Sinceramen­te, è stato duro vedere tutto quel lavoro portato avanti e fatto fruttare da altri. Ma è la Fortitudo e l’avrò sempre nel cuore. È come un figlio che ti tradisce: ci stai male, ma resta sempre un figlio». Oggi che Fortitudo vede? «Un club che ha la fortuna di essere seguito da un popolo che non ha eguali. Ovunque contano solo i risultati, alla Fortitudo contano un po’ meno, perché davvero subentra la fede. Tre anni fa, quando mi chiamarono per ricostruir­e da zero, era impensabil­e arrivare in così poco tempo a 4.600 abbonati». La F inizia nella sua Chieti. «Proprio una strana domenica, io a Bologna contro la Virtus e la Effe a casa mia. Ho il cuore diviso in due, a Chieti ho ancora tanti parenti e amici. Ad esempio sono stato compagno di squadra di Renato Mancinelli, papà di Stefano. Fortitudo favoritiss­ima». La sua Piacenza com’è? «Sulla carta una buona squadra, che però deve trovare la chimica. E finora Hasbrouck è stato leader perfetto».

In lotta per la A ci mette anche la Virtus?

«Sì, e non solo perché ho grande rispetto della sua tradizione. Emotivamen­te per loro è un esordio difficile, ma se si mettono a posto in fretta la squadra è fortissima».

 ??  ?? Fortitudo, festa a pois al PalaDozza La «Notte biancoblù» ha presentato ieri la Fortitudo ai suoi tifosi. Grande curiosità per la maglia ufficiale, disegnata a pois. La serata è andata in diretta su Trc, nuova tv ufficiale della Effe (che si aggiunge...
Fortitudo, festa a pois al PalaDozza La «Notte biancoblù» ha presentato ieri la Fortitudo ai suoi tifosi. Grande curiosità per la maglia ufficiale, disegnata a pois. La serata è andata in diretta su Trc, nuova tv ufficiale della Effe (che si aggiunge...

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy