Via Zamboni, la riconquista
«Cultura, arma contro il degrado»: dopo Zambè Gambarelli annuncia il progetto insieme all’Alma Mater per rianimare l’area da ottobre a gennaio
Cultura contro il degrado costante di piazza Verdi. Almeno ci si prova. Via Zamboni e piazza Verdi che si uniscono alla vitalità del centro mettendo in luce la loro ricchezza. Si parte con tre giornate e aperture straordinarie serali suddivise in temi: arte, musica e scienza.
La prima, il 23 ottobre. Poi una a novembre e una a dicembre. «La mia idea — aggiunge poi l’assessore alla Cultura Bruna Gambarelli — è quella di creare un ponte tra l’ultima data di dicembre e il 6 gennaio». In modo da fare delle festività una vetrina di bellezze senza sosta, agganciandosi alle iniziative per il Capodanno. L’assessore lo ha annunciato nel corso della presentazione del Teatro Comunale, che nel disegno di riqualificazione dell’area gioca un ruolo centrale. «Le tre giornate per via Zamboni — chiarisce in seguito il rettore dell’Alma Mater Francesco Ubertini — sono il proseguimento, per il periodo autunno-inverno, del progetto, lanciato quest’estate con Zambè, di animare in modo stabile quella strada coinvolgendo gli spazi e i luoghi delle istituzioni presenti lungo la via e animandoli con eventi culturali». «È un prototipo di co- progettazione — conferma Gambarelli — Abbiamo indicato una strada, una modalità. Pensiamo ad aperture anche domenicali. Poi valutiamo i risultati del lavoro».
L’iniziativa infatti viene da Palazzo d’Accursio insieme a Università e Teatro Comunale. E sono state coinvolte tutte le realtà che si affacciano sulla zona universitaria. Dalla Pinacoteca, a Unicredit fino al Kinki. «Immaginate tutti i palazzi aperti — insiste Gambarelli — e tante iniziative culturali di pregio in un ottica di scambio. L’Orchestra del Comunale per esempio non la vedrete al Comunale, ma in un altro spazio». «Non si risolveranno così i problemi di piazza Verdi — precisa ancora l’assessore — ma la cultura è certo un arma».
Sulla stessa linea è anche il sovrintendente del teatro Comunale Nicola Sani: «Sono appena tornato dalla tournée in Giappone — avverte — e quindi non ho seguito gli ultimi sviluppi della questione. Ma lo dico da tempo che per noi è importante instaurare un dialogo diverso con piazza Verdi e già lo stiamo facendo, perché i progetti culturali sono il fulcro del miglioramento della vita collettiva e di quest’area». In quanto ai problemi di ordine pubblico, va avanti «non sta a noi risolverli. Noi ci impegniamo a riqualificare culturalmente». A questo proposito Sani cita il «successo clamoroso» dei concerti estivi e la musica diffusa sotto il portico che dà un «segno della presenza» del Teatro.
L’attrazione dei giovani, infine, è un altro progetto che sembra andare in porto. Anche grazie alla convenzione con l’Università, e alla politica dei biglietti a basso costo per gli under 30, a tutte le rappresentazioni, informa i sovrintendente, «abbiamo la sala piena di giovani e universitari».
Sull’ordine pubblico e gli interventi di emergenza si esprime invece l’assessore alla sicurezza Riccardo Malagoli: «La polizia municipale si occuperà di adeguare l’operatività degli agenti alle criticità», ma ammette anche di condividere le parole dell’arcivescovo Matteo Zuppi che invitava a ridimensionare il problema: «Venendo Zuppi da un’altra città — ragiona l’assessore — non ritiene Bologna propriamente insicura e questo mi conforta molto. Bisognerebbe ascoltare le persone non solo quando fa comodo».