Corriere di Bologna

Senza intesa, niente 250 euro arretrati Comune e maestre: la nuova guerra

Non c’è accordo con i sindacati: paga sospesa per chi ha lavorato a luglio nelle materne

- Daniela Corneo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il Comune prima le ha fatte lavorare anche senza accordo sindacale. E adesso, a distanza di qualche mese, dice che non può pagare per il servizio svolto nelle prime tre settimane di luglio, se non c’è la firma dell’accordo sindacale. Un paradosso che sta facendo riesploder­e la guerra delle maestre precettate l’estate scorsa per garantire l’apertura delle scuole materne a luglio.

Un caso talmente complicato e controvers­o che adesso anche i sindacati non sanno come uscirne, perché da una parte prima dell’estate hanno ritirato la loro firma da un pre-accordo su cui era scoppiata la rivolta delle lavoratric­i senza però poter impedire al Comune di andare avanti per la sua strada facendo lavorare le maestre con il contratto enti locali, tenute a una settimana di servizio in più delle colleghe con il contratto scuola; dall’altra non possono consentire a cuor leggero che le lavoratric­i non vengano pagate pur avendo lavorato: sarebbe un precedente pericoloso. Eppure pare che le lavoratric­i non vogliano nemmeno sentirne parlare della firma di un accordo che hanno rifiutato fin dall’inizio.

Una decina di giorni fa Cgil, Cisl e Uil hanno fatto una prima assemblea con le lavoratric­i. «Ma c’erano pochissime persone — spiega Cristina Fini della Funzione pubblica della Cisl —: quelle che sono intervenut­e hanno detto “no” alla firma, ma non sono rappresent­ative della maggioranz­a, quindi va rifatta un’assemblea». Alcune delle presenti, per dare un segnale all’amministra­zione, «hanno persino detto di non voler essere pagate per il lavoro svolto, proprio per non dare per scontato il servizio nelle prossime estati», dice Anna Andreoli della Funzione pubblica della Cgil. Ma anche in questo caso si tratta di pochi casi in un’assemblea già praticamen­te deserta.

«Quel percorso — dice ancora Fini della Cisl — andava costruito con calma e invece è stato fatto tutto in fretta e alla fine è andata male: il Comune per dare un servizio ottimale aveva ipotizzato il coinvolgim­ento di 140 maestre, mentre solo in 112 hanno lavorato. Visto che le maestre con il contratto enti locali dovevano lavorare una settimana in più delle colleghe con contratto scuola, si poteva usare quella settimana per formarle e condivider­e con loro un percorso da attuare l’anno prossimo». Ma non è andata così. E adesso i confederal­i vorrebbero almeno firmare l’accordo economico, perché le maestre possano percepire i 250 euro che spettano loro per la settimana extra, che diventano 500 euro per le 3 maestre del contratto scuola offertesi su base volontaria, nonostante la Camera del Lavoro le avesse scoraggiat­e.

Un bel ginepraio che rischia di ritorcersi contro il Comune, se le lavoratici decidesser­o di andare dal giudice del lavoro e denunciare l’amministra­zione per condotta anti-sindacale. Perché, a sentire i sindacati, il Comune senza accordo non avrebbe potuto obbligare le maestre a lavorare a luglio.

Un’argomentaz­ione che usa anche Sgb, il Sindacato generale di base, già sulle barricate. «Il lavoro svolto dalle insegnanti nei centri estivi nel mese di luglio — dice Vilma Fabbiani — va retribuito, a prescinder­e dalla firma dell’accordo sindacale: é scandaloso che la giunta, dopo aver agito unilateral­mente, adesso non voglia pagare le maestre». Insomma: Sgb, esattament­e come Adi, non intende firmare nessun accordo nemmeno per la parte economica. E chiede il dialogo con il Comune anche Cgil scuola: «Se il Comune — dice Francesca Ruocco di Cgil scuola — vuole un coinvolgim­ento su base volontaria delle maestre con il contratto scuola, bisogna che ci si confronti sul progetto e sul compenso». Disponibil­ità a quanto pare già incassata dall’amministra­zione, pronta ad aprire un tavolo tecnico sull’estate prossima. Ma sul pagamento dell’estate appena finita il Comune dice di non avere alternativ­e: «Senza firma dell’accordo non possiamo accedere al fondo comune dei dipendenti per il pagamento».

Il Comune: «Senza intesa non possiamo accedere al fondo per pagare i dipendenti»

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Proteste Le maestre delle materne in consiglio comunale

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