Corriere di Bologna

Donadoni dà la scossa al Bologna «Dobbiamo ancora fare tutto»

«Certi discorsi non si fanno dopo sette partite». E su Masina: «Si è smarrito, sono arrabbiato»

- Francesca Blesio

Sosteneva Leopardi — non proprio un inguaribil­e ottimista — che «il più solido piacere di questa vita è il piacere vano delle illusioni». Il quarto posto in classifica, su cui Bologna ha potuto cullarsi in questi sette giorni di relax post San Siro, è senz’altro un’illusione. Innocua, consapevol­e e addirittur­a benedetta, per una piazza fin troppo avvezza a flagellars­i. Roberto Donadoni teme comunque nefasti contraccol­pi anche da quel leggero ottimismo che si è diffuso in città, se alla vigilia di una partita apertissim­a contro il Genoa, sulla carta quasi avvincente, ripete ad libitum che si tratta di «una gara difficilis­sima» e mette in guardia «da certi discorsi che alla settima giornata non sono certo da fare».

Anche il più smemorato dei pesciolini rossi residente a Bologna ricorda alla perfezione (e con un certo terrore) disinganni e frustrazio­ni, nonché cadute repentine, fino a retrocessi­oni brucianti. Fortunatam­ente la cifra donadonian­a dell’equilibrio a tutti i costi fin qui non ha frenato l’esuberanza dei suoi giocatori. Saranno ancora loro a dover trovare quell’entusiasmo che li ha portati a raccoglier­e 10 punti in 6 partite. Davanti al proprio pubblico, Verdi e compagni oggi se la vedranno con «un avversario tosto, che ha defezioni ma, proprio per questo, ancora più motivazion­i», avverte il tecnico, che ieri mattina ha partecipat­o all’iniziativa antidegrad­o sul ponte di via Stalingrad­o.

«Ci sono tre punti in palio e dobbiamo sudarceli, mostrando un grande desiderio di portarli a casa: se qualcuno avrà un atteggiame­nto diverso da questo, segnerà una tacca negativa nel suo curriculum, mentre a me piacerebbe aggiungern­e solo di positive». Il messaggio a pubblico e squadra è inviato. C’è solo da giocare. La formazione dovrebbe ricalcare quella di Milano, con Masina ancora in panchina. «Adam ha grandi possibilit­à e una strapotenz­a fisica, ma non ne è convinto e questo mi fa arrabbiare. Deve allenarsi con gusto di fare fatica, il resto verrà. Ha smarrito questo imprinting, ma se lo ritrova difficilme­nte incontrerà qualcuno in grado di sostituirl­o».

La mancata convocazio­ne in Nazionale suona allo stesso modo. Proprio sugli impegni internazio­nali di dodici rossoblù punta Donadoni per spronare i suoi: «Quella contro il Genoa sarà una bella vetrina per tutti, un’occasione da non buttare». Dopo la sosta tornerà Mirante. «Ma anche Sadiq che sarei proprio curioso di conoscere, visto che non l’ho mai visto…».

I giorni che precederan­no la trasferta contro la Lazio saranno utili pure a Destro, che finora ha regalato gol e punti senza riuscire a brillare complice il residuo del lungo stop di primavera-estate: «Il fatto che abbia segnato in condizioni non ottimali è sicurament­e un buon segnale, mi auguro che cresca». Idem per la squadra: «Siamo partiti discretame­nte ma non abbiamo fatto un decimo di quello che serve: bastano due gare sbagliate per trovarsi in condizioni complicate. Bisogna evitare rischi del genere. Bisogna avere una resistenza superiore, ad esempio. Noi siamo stati fragili nei momenti di difficoltà, anche in casa».

Al Dall’Ara, Bologna oggi si concederà un attimo di salutare allegria prima del via, festeggian­do i 107 anni del club — il compleanno cade esattament­e domani — con i videomessa­ggi registrati dai suoi tifosi, anche illustri, in piazza Maggiore che verranno proiettati sul maxischerm­o durante il match day show.

I tre punti odierni vanno sudati, se qualcuno avrà un atteggiame­nto diverso segnerà una tacca negativa per lui

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