Donadoni dà la scossa al Bologna «Dobbiamo ancora fare tutto»
«Certi discorsi non si fanno dopo sette partite». E su Masina: «Si è smarrito, sono arrabbiato»
Sosteneva Leopardi — non proprio un inguaribile ottimista — che «il più solido piacere di questa vita è il piacere vano delle illusioni». Il quarto posto in classifica, su cui Bologna ha potuto cullarsi in questi sette giorni di relax post San Siro, è senz’altro un’illusione. Innocua, consapevole e addirittura benedetta, per una piazza fin troppo avvezza a flagellarsi. Roberto Donadoni teme comunque nefasti contraccolpi anche da quel leggero ottimismo che si è diffuso in città, se alla vigilia di una partita apertissima contro il Genoa, sulla carta quasi avvincente, ripete ad libitum che si tratta di «una gara difficilissima» e mette in guardia «da certi discorsi che alla settima giornata non sono certo da fare».
Anche il più smemorato dei pesciolini rossi residente a Bologna ricorda alla perfezione (e con un certo terrore) disinganni e frustrazioni, nonché cadute repentine, fino a retrocessioni brucianti. Fortunatamente la cifra donadoniana dell’equilibrio a tutti i costi fin qui non ha frenato l’esuberanza dei suoi giocatori. Saranno ancora loro a dover trovare quell’entusiasmo che li ha portati a raccogliere 10 punti in 6 partite. Davanti al proprio pubblico, Verdi e compagni oggi se la vedranno con «un avversario tosto, che ha defezioni ma, proprio per questo, ancora più motivazioni», avverte il tecnico, che ieri mattina ha partecipato all’iniziativa antidegrado sul ponte di via Stalingrado.
«Ci sono tre punti in palio e dobbiamo sudarceli, mostrando un grande desiderio di portarli a casa: se qualcuno avrà un atteggiamento diverso da questo, segnerà una tacca negativa nel suo curriculum, mentre a me piacerebbe aggiungerne solo di positive». Il messaggio a pubblico e squadra è inviato. C’è solo da giocare. La formazione dovrebbe ricalcare quella di Milano, con Masina ancora in panchina. «Adam ha grandi possibilità e una strapotenza fisica, ma non ne è convinto e questo mi fa arrabbiare. Deve allenarsi con gusto di fare fatica, il resto verrà. Ha smarrito questo imprinting, ma se lo ritrova difficilmente incontrerà qualcuno in grado di sostituirlo».
La mancata convocazione in Nazionale suona allo stesso modo. Proprio sugli impegni internazionali di dodici rossoblù punta Donadoni per spronare i suoi: «Quella contro il Genoa sarà una bella vetrina per tutti, un’occasione da non buttare». Dopo la sosta tornerà Mirante. «Ma anche Sadiq che sarei proprio curioso di conoscere, visto che non l’ho mai visto…».
I giorni che precederanno la trasferta contro la Lazio saranno utili pure a Destro, che finora ha regalato gol e punti senza riuscire a brillare complice il residuo del lungo stop di primavera-estate: «Il fatto che abbia segnato in condizioni non ottimali è sicuramente un buon segnale, mi auguro che cresca». Idem per la squadra: «Siamo partiti discretamente ma non abbiamo fatto un decimo di quello che serve: bastano due gare sbagliate per trovarsi in condizioni complicate. Bisogna evitare rischi del genere. Bisogna avere una resistenza superiore, ad esempio. Noi siamo stati fragili nei momenti di difficoltà, anche in casa».
Al Dall’Ara, Bologna oggi si concederà un attimo di salutare allegria prima del via, festeggiando i 107 anni del club — il compleanno cade esattamente domani — con i videomessaggi registrati dai suoi tifosi, anche illustri, in piazza Maggiore che verranno proiettati sul maxischermo durante il match day show.
I tre punti odierni vanno sudati, se qualcuno avrà un atteggiamento diverso segnerà una tacca negativa per lui