Lo strappo di Federico e le tentazioni del Pd «Adesso il quadro politico è cambiato»
Per usare le parole di Emma Petitti, esponente Pd e assessore al Bilancio del governatore Stefano Bonaccini, l’addio di Pizzarotti al movimento Cinque Stelle «è un fatto politico nuovo di cui tener conto». I puntini, come insegnava Steve Jobs, si possono unire solo alla fine, ma qualche indizio che porta a una (per ora) solo ipotetica convergenza tra Pd e Pizzarotti c’è. Il premier Matteo Renzi parlando del sindaco di Parma ha detto che «ha fatto cose buone». Pizzarotti, ad inizio anno, decise di andare a Modena alla festa per il primo anno di mandato del governatore Bonaccini. Qualche mese dopo quando uscì la notizia di minacce di morte indirizzate a Pizzarotti, Bonaccini gli espresse pubblicamente vicinanza e solidarietà. Sempre in quei giorni Pizzarotti decideva di far rientrare Parma nel patto di sindacato della multiutility Iren, di cui fanno parte molti Comuni guidati da sindaci pd. Ieri, ma questo fa parte del gioco, i dirigenti dem hanno fatto a gara a difendere la scelta di libertà di Pizzarotti contro Grillo, che ha congedato il sindaco in modo «volgare e irrispettoso» per usare le parole della parlamentare Sandra Zampa.
Ma lo scenario di una desistenza tra Pd e Pizzarotti ha anche molti ostacoli. Il più rilevante è la legittima volontà del Pd di Parma di presentarsi alle elezioni del prossimo anno con una proposta politica alternativa a quella di Pizzarotti. Il Pd regionale ha chiesto e ottenuto dai dirigenti parmigiani di tenere tutte le proposte di candidature ferme fino al referendum costituzionale del 5 dicembre, perché è inutile fare programmi nel partito prima di questo appuntamento.
Chi vivrà vedrà, ma prima di scartare definitivamente l’ipotesi di un patto tra Pizzarotti e Pd è meglio aspettare. Il sindaco di Parma ha un suo consenso personale ma la storia recente insegna che chi è uscito dal Movimento non è poi andato da nessuna parte e quindi potrebbe essere interessato a cercare delle sponde. Resta poi il nodo di come si comporterà Renzi, sempre al netto del referendum. Tradizionalmente non interviene sulle scelte delle federazioni locali, ma visto come è andata a Parma quattro anni fa e viste le possibili implicazioni nazionali di un’alleanza del genere non è escluso che il segretario possa più avanti dedicare al tema un supplemento di riflessione.
Zampa Grillo con lui è stato volgare e irrispettoso Petitti Pizzarotti? Un fatto politico di cui tener conto