Se l’Europa scommette su via Zamboni
Bologna incassa due milioni dalla Commissione: parte il progetto di riqualificazione
L’atteso risultato di Rock alla fine c’è stato. L’Europa ha premiato il progetto di riqualificazione di via Zamboni presentato da Comune e Ateneo che vale 2 milioni di euro. «Questa notizia ci dà ancora più entusiasmo nel lavoro che stiamo portando avanti rispetto alla zona universitaria», commenta il sindaco Merola. «Proseguiamo con enorme slancio nel programma di riqualificazione di via Zamboni», aggiunge il rettore Francesco Ubertini.
L’atteso risultato di Rock alla fine c’è stato. L’Europa ha premiato il progetto di riqualificazione di via Zamboni presentato da Comune e Ateneo. Il progetto Rock, acronimo che sta per «Regeneration and Optimization of Cultural heritage in creative and Knowledge cities» è risultato primo classificato del bando europeo Horizon 2020 nell’asse «Climate — Greening the Economy». Ciò significa che dei 10 milioni messi in palio dall’Europa ben 2 milioni arriveranno a Bologna.
«Questa notizia ci dà ancora più entusiasmo nel lavoro che stiamo portando avanti rispetto alla zona universitaria — dice il sindaco Virginio Merola — e ci consente di guardare con fiducia alla possibilità di rigenerare una parte della città tanto bella e importante quanto critica». Entusiasmo condiviso dall’Ateneo. «Ora potremo proseguire con enorme slancio nel programma di riqualificazione di via Zamboni, già avviato negli scorsi mesi con una serie di iniziative studiate insieme», spiega il rettore Francesco Ubertini.
I contenuti di Rock erano già stati presentati a novembre. L’obiettivo è puntare i riflettori su via Zamboni, nella sua estensione ideale verso piazza Maggiore, con l’obiettivo di riqualificarla all’insegna della conoscenza e della creatività. Il progetto Rock prevede tre anni di attività più due di monitoraggio, con sette città modello (Lione, Torino, Liverpool, Vilnius, Cluj, Atene, Eindhoven) che offriranno un ventaglio di esempi e soluzioni da trasferire a tre città «replicanti», cioè Bologna, Lisbona e Skopje. Le prime, che «hanno già sviluppato azioni di rigenerazione attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale e creativo», in sostanza esporteranno le proprie conoscenze e competenze attraverso workshop e altre attività, spiega una nota congiunta di Comune e Ateneo.
«Rock — si legge nel testo — si propone di testare nuove formule di rigenerazione e nuove modalità di accesso ai beni culturali, promuovere una nuova percezione della proprietà collettiva come patrimonio comune e condiviso e quindi sostenere la coesione sociale, sperimentando soluzioni per attrarre residenti, studenti, turisti, attività, eventi e operatori culturali». Esiste già una rete di interlocutori creata per collaborare al progetto: Regione, Teatro Comunale, Accademia di Belle Arti, Pinacoteca, Conservatorio, Mast, Fondazione Golinelli, Fondazione del Monte, Unicredit, Genus Bononiae, Cineteca, Cdh (Centro documentazione handicap di Bologna), Circuito dei musei che aderiscono alla Card metropolitana, Tper, Hera, Viabizzuno, Nowhere e altre associazioni.
Cos’è Rock, acronimo che sta per Regeneration and optimization of cultural heritage in creative and knowledge cities, è un piano per riqualificare via Zamboni presentato da Comune e Ateneo all’Europa Ubertini Ora potremo proseguire con enorme slancio L’esultanza di Merola Per il sindaco adesso «si può guardare con fiducia al futuro di via Zamboni»