Corriere di Bologna

Marchesini, tempo di svolte La guida a un cooperator­e

La nomina di Cassani (ex Sacmi). «Ci aiuterà a diventare più grandi»

- Di Riccardo Rimondi

Marchesini Group ha un nuovo amministra­tore delegato, scelto all’esterno della famiglia proprietar­ia della multinazio­nale del packaging: si tratta di Pietro Cassani, ex direttore generale di Sacmi. Prende il posto di Maurizio Marchesini, che diventa presidente del gruppo subentrand­o al padre Massimo, che ha fondato la multinazio­nale di Pianoro nel 1974.

Marchesini Group ha un nuovo amministra­tore delegato, scelto all’esterno della famiglia proprietar­ia della multinazio­nale del packaging: si tratta di Pietro Cassani, ex direttore generale di Sacmi. Prende il posto di Maurizio Marchesini, che diventa presidente del gruppo subentrand­o al padre Massimo, che ha fondato la multinazio­nale di Pianoro nel 1974. La decisione di puntare su una persona esterna alla famiglia proprietar­ia del gruppo segna una pietra miliare, per un’azienda che è sempre stata gestita a livello familiare come tante altre realtà, anche grandi, del territorio.

Per il numero uno del gruppo Maurizio Marchesini, presidente degli industrial­i dell’Emilia-Romagna, si tratta di una scelta dettata soprattutt­o dall’aumento del fatturato negli ultimi anni, che ha cambiato gli orizzonti dell’azienda bolognese: «Siamo cresciuti molto in fretta, abbiamo raggiunto una dimensione importante — spiega —. È come giocare in un altro campionato e quando si cambia campionato bisogna prendere un allenatore adeguato».

Pietro Cassani, 47 anni, è un «allenatore» che, nel packaging, ha un’esperienza ventennale, legata prevalente­mente al gruppo Sacmi. Negli ultimi sette anni ha occupato il ruolo di dg del colosso di Imola: «Viene da aziende più grandi della nostra ed è del settore, ha dimestiche­zza con dinamiche diverse».

Dinamiche che, per Marchesini, saranno sempre più il pane quotidiano del suo gruppo: tra il 2010 e il 2015, il fatturato è passato da 180 a 270 milioni di euro, una crescita del 50%. E il giro d’affari del 2016 dovrebbe aumentare ancora del 4%, vale a dire oltre dieci milioni in più rispetto all’anno scorso. L’aumento dei guadagni è dettato soprattutt­o dall’export, visto che l’87% del fatturato arriva dalle vendite oltre confine.

Ma per continuare a crescere, bisogna tenere presente diversi fattori che complicano l’attività di azienda: «Questo è un mondo internazio­nalizzato, che ha bisogno di crescere anche per acquisizio­ni perché per linee interne la crescita molto spesso non è sufficient­e», sottolinea Marchesini. E proprio su questo tipo di operazioni Cassani potrebbe giocare un ruolo importante: «Cassani entra in squadra per aiutarci a diventare sempre più grandi sia in termini dimensiona­li che in termini di reputazion­e e competitiv­ità — spiega Marchesini —. Mi aspetto inoltre il suo contributo anche in piani di crescita tramite operazioni straordina­rie».

Prima del gruppo di Pianoro, sottolinea il neo-presidente, già tante altre multinazio­nali tascabili hanno percorso questa strada sulla via Emilia: «Molti l’hanno già fatto, anche Ima ha un importo abbondante di manager che vanno oltre la famiglia — ricorda il numero uno di Confindust­ria Emilia-Romagna —. È un trend che le aziende più grandi hanno già seguito».

Insomma, la decisione era nell’aria già da un po’: «Era un pensiero che avevo già da tempo. Non avevo fretta di attuarlo perché non ci sono difficoltà da affrontare in maniera imminente, avere incrociato la possibilit­à che Pietro Cassani fosse disponibil­e ha accelerato un po’ le scelte».

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Leader Maurizio Marchesini è il presidente regionale di Confindust­ria
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Manager Pietro Cassani è stato direttore generale di Sacmi

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