Corriere di Bologna

«Lavoro in un nido Prendo 7,50 euro l’ora e il resto è in nero»

- Francesca Candioli

Vengono utilizzati per ogni tipologia di prestazion­e lavorativa, ma molto spesso i voucher finiscono per essere intrecciat­i con il lavoro nero. Lo dicono i dati sul 2016 presentati nella prima ricerca sul tema per IresCgil Emilia-Romagna da due ricercator­i dell’Unibo, Gianluca De Angelis e Marco Marrone. Ma lo dice anche la storia di Giulia, 28 anni, e la sua vita appesa ai voucher tra l’ansia di arrivare a fine mese e la certezza di non poter andare avanti così. Di che cosa si occupa? «Da settembre lavoro in un nido gestito da una cooperativ­a, sono un’educatrice e mi occupo di bambini tra gli 0 e i 3 anni. Non ho nessun tipo di contratto perché qui non possono permetters­elo. In media lavoro 5-6 ore al giorno: un’ora mi viene sempre pagata con un voucher da 7.50 euro, mentre il resto è a nero. Mi danno 10 euro all’ora, tutto cash ovviamente». Hai mai protestato? «Non posso, altrimenti non mi chiamano più. In questo caso essere pagata in nero mi conviene, ma so che non è giusto, soprattutt­o se penso al futuro. Almeno i voucher ti riconoscon­o una qualche forma di contributo, così invece nel lungo periodo finisco per non aver niente in mano» Come si coniuga la tua vita con i voucher?

«Quando va bene arrivo a 500 euro al mese. Non ho orari fissi, mi chiamano quando serve. Posso lavorare tutta la settimana, quella dopo solo due giorni. Non ho malattie né permessi, ma ormai a queste cose neanche ci penso. Vorrei solo riuscire a vivere del mio lavoro».

È la tua prima esperienza lavorativa con questa tipologia di pagamento?

«Si, è la cosa più concreta che mi hanno offerto. Finita l’università, ma anche durante, non sono mai riuscita a trovare di meglio. Ho sempre fatto lavoretti, tutti in nero e senza alcun tipo di garanzia. Quando mi hanno chiamato dalla cooperativ­a per fare le prime supplenze, non mi sembrava vero. Ero contenta, credevo di potercela fare a queste condizioni. Ma anche se sono qui da pochi mesi, questa vita, dove non posso decidere neanche i miei orari, comincia a pesarmi».

Come immagini il tuo futuro? «Non così, la mia vita è appesa ai voucher, non posso andare avanti ancora per molto. Per questo, purtroppo sempre in nero, faccio altri lavoretti come la baby sitter e continuo a mandare curriculum. Voglio fare l’educatrice, ho studiato per farlo».

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