Priolo-Frascaroli, lite e offese corrono sul web
Non era solo un ordine del giorno per chiedere alla giunta più trasparenza sul Passante. Dietro c’era ben altro, una forte tensione che ieri è esplosa a suon di post sui social dove si evocavano «pomodori in faccia» e «mele avvelenate» tra l’assessore alla Mobilità Irene Priolo e l’ex assessore al Welfare Amelia Frascaroli (ora consigliere comunale). Era stata quest’ultima la prima firmataria di un documento presentato in aula lunedì che chiedeva alla giunta di rispettare il ruolo dei consiglieri e di metterli al corrente di tutte le novità sul progetto. Nel mirino della fronda ribelle del Pd, che con i suoi voti ha fatto andare sotto il partito di maggioranza, c’era soprattutto la Priolo. L’assessore subito non ha commentato, ma dopo un giorno di silenzio ieri è andata all’attacco della Frascaroli, la quale ha dopo qualche ora risposto. E dai toni usati, è chiaro che tra le due non corre certo buon sangue. «Cara Amelia, quando l’accordo sul Passante è stato sottoscritto ad aprile in giunta c’eri tu. Tu che potevi partecipare al percorso di condivisione con i cittadini, quando c’erano da prendere i pomodori in faccia», inizia la Priolo. E se con l’odg di lunedì, incalza l’assessore, «la persona da colpire ero io, la mela avvelenata non andava data da mangiare al sindaco». Ma i «pomodori in faccia» la Frascaroli è convinta di esserseli presi eccome, durante la campagna elettorale per il sindaco, quando nei quartieri più delicati andava a spiegare le ragioni a favore del Passante. «Ti ricordo che io ho sostenuto convintamente il sindaco e non certo, come dimostrano i fatti, per una seggiola», la replica stizzita. Ma polemiche a parte, la verità è che sul Passante e sulle opere di mitigazione previste da un ultimo accordo tra Comune e Autostrade, la Frascaroli non si fida (e con lei anche diversi consiglieri comunali del Pd a favore dell’odg). Per questo ha chiesto più volte informazioni alla Priolo, ma a sentire le sue lamentele, senza successo. «Per me sei stata un po’ affrettata», sostiene Frascaroli, poco entusiasta anche del percorso partecipativo promosso da Palazzo d’Accursio. Ma soprattutto, si chiede l’ex assessore, «perché tutta questa agitazione» per un documento che vuole solo «dar risposta ad alcuni dubbi e perplessità dei cittadini?».