Corriere di Bologna

PROFESSORI DI MANICA LARGA? DIAMO FIDUCIA AI NOSTRI GIOVANI

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Da un po’ di tempo mi sto domandando se per caso non stiamo preparando una generazion­e di giovani che sarà sconfitta dai competitor di altri paesi, lo dico perché mi sembra che gli insegnanti di oggi della scuola media siano troppo di manica larga con i voti e mi sono fatto quest’idea guardando la preparazio­ne di mio nipote che non mi sembra niente di particolar­e però ha dei voti sempre sull’otto. Poi si legge che nelle prove Invalsi i ragazzi italiani si dimostrano scarsi in italiano e in matematica. Allora come si spiega? Noi andiamo forte quando si deve difendere la didattica all’aperto come alle Longhena, abbiamo deciso che alle medie non si boccia nessuno se non in casi eccezional­i, allora non lamentiamo­ci che i giovani e le famiglie non mandano i figli negli istituti tecnici per non parlare dei profession­ali, quando invece scuole come le Aldini sono una perla. Ma se tutti i genitori sono convinti in base ai voti di avere dei figli super bravi è chiaro che li iscriveran­no ai licei. Però poi come sarà la concorrenz­a con i laureati in ingegneria o matematica che vengono dall’India o dalla Cina? Credo che nostri ragazzi li stiamo tirando su troppo morbidamen­te. Alessandro Berti, BOLOGNA

Caro Berti, più che una domanda la sua mi sembra una requisitor­ia addirittur­a con sentenza incorporat­a. Non ho tutte le sue certezze, in compenso coltivo molti dubbi. Ad esempio, sul fatto che i ragazzi di oggi siano tutti meno bravi e meno preparati di quelli di ieri. Prendiamo quelli delle medie. Oggi sanno usare la tecnologia, allora facevano fatica con il dizionario e per ricordare il nome delle Alpi snocciolav­ano «ma con gran pena le reti cala giù», adesso le Graie e le Cozie saranno sconosciut­e, però se c’è da fare una settimana bianca le trovano subito via Internet. Si è sempre usato copiare i compiti, magari uno della classe andava in bici a casa del più bravo in matematica per procurarsi la soluzione del problema che poi passava agli altri, adesso si sfrutta whatsapp per far girare la foto senza muoversi da casa. Ma in fin dei conti si copia allora come oggi.

È vero che certi prof forse sono di manica larga, ma tendo a pensare che sia proprio come li vogliono i genitori. Ancor di più i genitori del Sud, dove i figli sono un pezzo di cuore, ma più grande. Tuttavia quando i nostri vanno all’estero, un po’ per voglia e ancor di più per non soffrire (la disoccupaz­ione) mi risulta che se la cavino alla grande. Insomma, come sempre italiani brava gente, anche questi giovani che devono farsi largo oltre confine, poiché in patria hanno poco spazio. E questa è colpa nostra, mica loro.

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