La Virtus a caccia dell’energia perduta
Questa sera all’Unipol arriva Trieste. Ramagli: «Abbiamo birra per stare ad alto livello»
Penultimo sforzo, per la Virtus, prima della sosta forzata che la costringerà in poltrona per 18 giorni. Alla Unipol Arena (ore 20.30, diretta Trc) arriva la lanciatissima Trieste per la sfida fra le due squadre numericamente più in forma del momento, reduci entrambe da cinque vittorie di fila. Gli ospiti hanno perso l’ultima partita (era il quarto ko nelle prime cinque giornate) il 30 ottobre al PalaDozza contro la Fortitudo e da quel momento hanno avuto un cammino senza macchia culminato nella vittoria di sabato sera nel derby contro Udine, inserendo recentemente nel roster anche Alessandro Cittadini.
«Con le idee semplici, che molto spesso sono vincenti, Trieste ha dato una svolta all’andamento del suo campionato — spiega Ramagli —. Scalare tutti i giocatori di una posizione, Green da 2 a 3, Parks da 3 a 4 e Da Ros da 4 a 5, ha completamente cambiato le caratteristiche di squadra. Sono diventati più atletici, adatti a un ritmo alto e hanno allargato il campo. Saltano e corrono come nessun altro, hanno due americani che volano sopra il ferro, un roster profondo, sfacciato nel senso buono del termine e garibaldino. Per essere competitivi con loro sarà indispensabile pareggiare il loro atletismo e la loro energia».
E qui risiede il principale punto di domanda: quanta benzina è rimasta nel serbatoio della Segafredo, in costante emergenza per l’infortunio di Ndoja e nelle ultime gare apparsa un po’ boccheggiante nei finali? Ramagli non ha dubbi: «La mia sensazione è che abbiamo ancora birra per esprimere un alto livello di energia nelle prossime due gare. Non voglio dire che contro Recanati il calo sia dovuto al fatto di aver pensato di aver vinto la partita troppo presto, però siamo forse andati in gestione controllata prematuramente ed è una cosa che non ci appartiene. Non siamo al top, ma abbiamo ancora benzina e alternative per giocare un paio di partite secondo quelle che sono le nostre attitudini».
Queste due sfide interne, domenica sarà la volta di Forlì, potrebbero anche delineare in maniera più chiara la corsa alla Final Eight di Coppa Italia che qualifica, al termine del girone di andata, le prime quattro di ogni girone. Due vittorie avvicinerebbero di molto la Virtus al traguardo: «A inizio stagione non era un obiettivo, ma ora siamo in lotta e sarebbe stupido snobbarlo. Molto più della classifica a metà, sarà però importante il percorso di crescita nel girone di ritorno per capire i veri obiettivi da mettere nel mirino».
In crescita, dopo un inizio di stagione un po’ timido, c’è il play Marco Spissu, autore di 19 punti contro Recanati. Le cifre dicono che in trasferta sembra trovarsi molto più a suo agio, ma ora il sardo vuole sbloccarsi anche in casa: «Le sue prestazioni sono sottovalutate, si pensa che se non fa canestro da tre abbia giocato male. Invece lui e Penna hanno un ruolo chiave mostrando il sedere in prima linea ai compagni di squadra. Quando sono bassi a mordere le caviglie del palleggiatore avversario danno una bella spinta anche agli altri».