Corriere di Bologna

Destro soffre di troppa solitudine Donadoni prepara le due punte

Dal mercato di gennaio il tecnico chiede un altro attaccante. Il nodo Biabiany

- Claudio Beneforti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il nuovo sistema Con i due attaccanti Dzemaili (o Nagy) sarebbe chiamato a muoversi tra le linee

Meglio da solo o ben accompagna­to? Alla luce di quello che è l’andazzo, la sensazione è che Mattia Destro preferireb­be la seconda soluzione, ma per il momento Roberto Donadoni continua a prendere tempo, convinto com’è che il fatto di cambiare sistema di gioco finirebbe per togliere ancora più certezze a questo Bologna. Anche se è il primo ad accorgersi che spesso Destro è troppo solo là davanti, non avendo tra l’altro le caratteris­tiche dell’attaccante che sa fare la guerra contro il mondo intero. Insomma, nella testa di Donadoni almeno a oggi le controindi­cazioni legate all’impiego delle due punte e del trequartis­ta sono superiori a quelli che potrebbero essere i benefici, ma qui viene il bello.

Se da una parte almeno fino alla riapertura del mercato di gennaio il Bologna partirà con Destro in mezzo e i due esterni alti, da un’altra ecco che a giochi avviati Donadoni potrebbe anche rivisitare quella che fin qua è stata una sua idea fissa, soprattutt­o nel caso in cui le due ali dessero poco. Come è successo troppe volte nelle ultime settimane, in pratica da quando si è fermato Simone Verdi. In poche parole, la soluzione della doppia punta magari con Dzemaili (o Nagy) chiamato a muoversi tra le linee potremo vederla strada facendo, ma attenzione, Donadoni non solo ci sta pensando ma ha già cominciato a lavorarci. Domanda: perché solo dopo la riapertura del mercato il Bologna potrebbe cambiare faccia in attacco? Almeno per due ragioni. La prima: a oggi Donadoni ha a disposizio­ne solo Sergio Floccari, dopo di lui i canditi sono finiti. Il secondo: a gennaio la società potrebbe mettergli a disposizio­ne con 5 mesi di ritardo quel tipo di attaccante che già Donadoni aveva chiesto ad agosto, e tornando anche Sadiq ecco che a quel punto avrebbe quanto meno i numeri per cambiare il sistema di gioco. Uno può dire: se Donadoni ha questa idea, perché continua a invocare un altro esterno come Biabiany? Perché un allenatore vuole e deve lavorare su più fronti, poi in fondo la squadra che per gli avversari diventa di difficile lettura è quella che sa cambiare pelle anche nel corso della stessa partita. Ecco il motivo per il quale Donadoni vorrebbe fortemente due rinforzi per il suo attacco, una punta centrale e (appunto) un esterno.

Sì, almeno fino a quando il mercato non gli darà eventualme­nte alternativ­e costruttiv­e l’umore di Donadoni sarà figlio soprattutt­o delle lune di Destro, lo sa bene lo stesso tecnico, che non a caso gli sta sempre addosso, a volte pungolando­lo e a volte dandogli lo zuccherino. Il punto è che una squadra non dovrebbe mai dipendere da un giocatore, invece il Bologna lo è, è Destro-dipendente, ora che non può neanche contare sull’estro di Verdi. E allora c’è da sperare che a cominciare da queste due partite contro Empoli e Pescara Destro sappia fare la differenza. Come assicura Donadoni, potrebbe farla eccome solo se avesse qualche dose della fame di Belotti e della cattiveria di Mandzukic. Restiamo in attesa che una buona volta Destro ci stupisca.

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