Addio a Franco Piro Il socialista ex Pot Op «V
ota Franco Piro detto Libero». Il ‘68 era ancora nell’aria. Franco Piro si candidò così a chissà quale elezione. «Libero» non era un soprannome, «Piro libero» era la scritta che riempiva i muri di Bologna: figlia di un arresto per barricate finito in niente e tramutatosi in una grande campagna elettorale. «Piro Libero» non fu eletto, era un simbolo. Franco Piro, sulla carrozzella o con i bastoni per la poliomelite, è stato per quasi vent’anni simbolo di una Bologna antagonista e astuta. È morto a 68 anni, pochi giorni prima dei quarant’anni da quel ‘77 che segnò il suo apogeo nel passaggio fra lotta e istituzione. Era vicesegretario regionale del Psi, ex leader di Potere Operaio, tanti amici nel Movimento, da Bifo a Diego Benecchi. La Bologna comunista si era chiusa a riccio contro gli studenti in rivolta dopo l’uccisione di Lorusso. Piro, il pomeriggio del 12 marzo ‘77, ordinò che tutte le sezioni Psi si aprissero ai manifestanti. Nelle piazze uno slogan mutò. «Abbasso il compagno Bettino Craxi che salva i fascisti mettendoli sul taxi» divenne «Viva il compagno Bettino Craxi che uccide i fascisti schiacciandoli col taxi». Assistente di Storia economica con Carlo Poni, via nel ‘71 da Pot Op, Piro fu riferimento della sinistra anti-Pci, con quell’arresto fine anni ‘60 quando lo accusarono di aver lanciato la stampella contro la polizia. «Sei il nostro Enrico Toti» lo salutarono. Seguace di Riccardo Lombardi per un Psi alternativo, di Jean-Pierre Chevènement, il Che francese, poi craxiano attraverso Gianni De Michelis. Nell’83 divenne deputato. Due anni dopo mandò in municipio una squadra che segnò l’amministrazione: Nicola Sinisi, Roberto Dalle Nogare, Enrico Guerrini, Ferruccio Melloni. Ma ormai pensava a Roma. Presidente della Commissione Finanze, ascesa e discesa con Craxi. Nel 1994 tornò all’insegnamento. «Un uomo di rara intelligenza e di grande cultura», lo onora Pier Ferdinando Casini, in Parlamento con la Dc anche lui nell’83. «Ha lavorato per far diventare realtà leggi importanti come la 104 per i diritti delle persone disabili», dice il sindaco Virginio Merola. I funerali accademici mercoledì mattina all’aula dei Bulgari in Archiginnasio.