Corriere di Bologna

Bando per i profughi, i paletti dell’Anci

Manca: «Una clausola di salvaguard­ia per i Comuni virtuosi». Il presidente nazionale: «Gara incomprens­ibile»

- Maria Centuori Beppe Persichell­a © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Va corretto» il bando per l’accoglienz­a dei rifugiati pubblicato nei giorni scorsi dalla Prefettura e che ha fatto insorgere molti sindaci dell’area metropolit­ana guidati da Palazzo d’Accursio. Una correzione che deve distinguer­e i Comuni più virtuosi da quelli che non vogliono ospitare altri migranti. Perché scritto così il bando assegna quote in maniera indiscrimi­nata e non tiene conto dei tanti progetti Sprar attivati da diverse amministra­zioni comunali che comportano tra l’altro un’accoglienz­a più duratura rispetto a quella richiesta dalla Prefettura.

La richiesta di rimettere mano alla gara arriva dal sindaco di Imola e presidente dell’Anci dell’Emilia-Romagna Daniele Manca. La gara pubblica chiama in causa tutti i Comuni del Bolognese e assegna per ognuno di loro una quota di richiedent­i asilo. In questo modo, però, hanno protestato nei giorni scorsi i sindaci, non si è tenuto conto dell’accordo tra l’Anci e il ministero dell’Interno che prevedeva, al contrario del bando, di superare la fase dell’emergenza gestita dai Cas (Centri di accoglienz­a straordina­ria) per passare a quella Sprar. «Questo bando non considera quell’intesa», ribadisce anche Manca, che chiede ora al prefetto Ennio Mario Sodano di rimettere mano al testo. «Va aggiustato, tenendo conto della disponibil­ità già attivata dai Comuni con i progetti Sprar». Al bando si dovrà aggiungere la «clausola di salvaguard­ia» nei confronti dei Comuni virtuosi, avanza Manca, affinché «non ci sia sovrapposi­zione con la gara della Prefettura». Ovvero evitare che per queste amministra­zioni non si produca un carico doppio, mentre per chi si ostina a non accogliere «deciderà lo Stato», spiega Manca. Quindi la Prefettura con le quote che ha previsto.

Il corto circuito tra Palazzi che lascia perplesso anche l’Anci nazionale. Tanto che Matteo Biffoni, presidente nazionale con delega all’Immigrazio­ne presto incontrerà il prefetto e Palazzo d’Accursio per comprender­e cosa sia ac- caduto dieci giorni fa, quando da Palazzo Caprara è stato stilato un bando da oltre 50 milioni di euro per 2.375 posti di accoglienz­a. Un bando giustifica­to dalla Prefettura per gli arrivi incessanti e lo «stallo» di un piano metropolit­ano che tarderebbe ad arrivare. Questo non convince però l’Anci: «Incontrere­mo il Prefetto di Bologna e la giunta perché è incomprens­ibile quanto sta accadendo in questi giorni in città e nella provincia. È davvero inspiegabi­le il perché di questo bando, soprattutt­o per una città come il capoluogo emiliano che rispetto all’accoglienz­a si è posta come esempio virtuoso da seguire. E se occorrerà interpelle­remo anche il ministero dell’Interno. Il pacchetto Minniti è chiaro. E sembra che il bando da 50 milioni di euro invece vada in una direzione opposta. Non lasceremo sola Bologna». Intanto gli arrivi in città e in Regione non si arrestano e ad oggi le presenze totali, tra i posti nei Cas e negli Sprar, sono 13.036. Di questi in 623 sono ospitati all’hub di via Mattei superando del doppio la capienza standard. Ad ogni modo le cifre dell’accoglienz­a corrispond­ono al 7%, che è la percentual­e pattuita dal Viminale per l’Emilia-Romagna.

Biffoni, il responsabi­le migranti, vedrà presto il prefetto e Palazzo d’Accursio

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In piazza Migranti, ieri, in piazza del Nettuno contro la riapertura dei Cie

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