Merola: «Così il Pd implode Centrosinistra indispensabile»
Il primo cittadino, al Passepartout con Veltroni, insiste sulla necessità del centrosinistra: «Senza non ci sto»
Virginio Merola conferma che non ha intenzione di lasciare il Pd ora ma che lo farà se non si ricostruirà il centrosinistra. E rinnova l’allarme: «Più che la scissione rischiamo l’implosione». E ieri sera un centinaio di giovani è andato ad ascoltare al Passepartout Walter Veltroni.
Il sindaco Virginio Merola conferma che la costruzione di un centrosinistra unito e coalizzato è una condizione decisiva perché continui il suo impegno nel Pd, di fronte alla scissione che è in corso assicura: «Non ho intenzione di lasciare il partito». La diffusione da parte del Corriere di Bologna del contenuto del libro Insieme che il sindaco ha pubblicato insieme al deputato Pd Andrea De Maria, («Centrosinistra o lascio il Pd») ha agitato i palazzi della politica e ieri il sindaco ha voluto precisare il suo pensiero.
Nel libro afferma: «Se alla fine di questa avventura ci saranno due partiti io non aderirò nè all’uno, nè all’altro». Ieri il primo cittadino ha specificato che «la sua frase era riferita all’idea che si volessero rifare i Ds e la Margherita e ora non mi sembra che si vada in quella direzione». Il libro è uscito ieri in libreria, ma anche a voler prendere per buono lo sfasamento dei tempi c’è da dire che le interviste sono state raccolte dal 18 dicembre al 16 gennaio, cioè un mese fa, e nemmeno a quei tempi c’è mai stata la possibilità di rifare i Ds e la Margherita. Ma al di là di questo passaggio, Merola ripete la sostanza del ragionamento che fa nel libro. E a chi gli chiede se conferma che la costruzione di un centrosinistra unito è condizione fondamentale per il proseguimento del suo impegno politico nel Pd, lui conferma: «Sì». Non si riconoscerebbe più nel partito, nella sostanza, «se nel Pd prevalesse una posizione di autosufficienza e di negazione di una coalizione».
Ieri Merola ha parlato al circolo Passepartout a margine della lezione dell’ex segretario dem Walter Veltroni alla scuola di formazione politica promossa dai Giovani democratici di Bologna, con lui c’era anche il segretario bolognese, Francesco Critelli. In quella sede Merola è tornato a lanciare un altro allarme di cui ha parlato più volte negli ultimi tempi: «La scissione del Pd a Bologna non sta riscuotendo un grande successo, ma quello che dico da un anno e mezzo è che c’è un rischio di implosione. C’è il rischio di un abbandono della nostra gente, più che di una scissione». Al contrario, quello che sta avvenendo a Roma per Merola non sta facendo proseliti a Bologna e in Emilia perché «questa scissione fa riferimento a problemi di corrente, non di impostazione generale».
Vero è che la scissione non sta facendo proseliti, ma ci sono personalità importanti come Vasco Errani che vengono dati come possibili seguaci degli scissionisti. A quanto risulta al Corriere l’ex governatore per ora non prenderà alcuna decisione, anche se prima o poi dovrà farlo e al momento tutto può essere, anche se è chiaro che il suo legame con Pier Luigi Bersani è forte. «Mi dispiacerebbe moltissimo se questo dovesse succedere — ha detto Merola — spero che Errani resti, non vedo motivi di fondo per un abbandono oggi del Pd».
Un altro nome importante dal punto di vista simbolico per il Pd emiliano-romagnolo è quello di Silvia Prodi, consigliera regionale eletta nelle file del Pd e che secondo l’Ansa è praticamente in uscita. Si vedrà. Intanto ieri sera, e di questi tempi è quasi sorprendente, almeno un centinaio di giovani si sono ritrovati al circolo Passepartout (molti in piedi e sulle scale) a sentire Veltroni parlare della bellezza della politica. «Il vostro numero e la vostra età media è confortante — ha esordito l’ex segretario del Pd rivolgendosi ai giovani — e vuol dire che c’e’ in fondo, se non una passione, una domanda di politica. E la politica dà senso alla vita, se io riguardo la mia di vita penso che la politica l’abbia illuminata». L’ex segretario del Partito democratico è tornato ai primi anni della sua militanza: «Non mi sento un fesso per aver stampato volantini a 15 anni, la mia vita è stata illuminata da questo». Veltroni ha lanciato un messaggio ai giovani parlando anche dell’attuale crisi del partito. «Il Pd — ha detto — doveva essere una casa aperta, trasparente non contaminata dal vizio del correntismo dove si potevano formare casematte con gli uni contro gli altri. È nato come uno spazio aperto e può esserlo, dipende da voi che siete nativi democratici».
In uscita La consigliera regionale Silvia Prodi sarebbe ormai pronta a lasciare il Pd