Dossier stadio, viaggio nei Prati Ma il mega parco resta un sogno
Al Cierrebi pronto a costituirsi un comitato con l’ex Cgil Gruppi alla guida
L’ultimo miglio è sempre il più faticoso e lungo. «L’ammodernamento del Dall’Ara», come ha scritto nella lettera d’intenti Joey Saputo, è arrivato a un punto di svolta e la sua realizzazione passa dai Prati di Caprara e da viale Ghandi (ovvero Cierrebi e adiacente centro sportivo Corticelli). I progettisti della newco composta da Bfc (con la sua Real Estate), dal gruppo Maccaferri e in ultima battuta da Invimit SGR spa (proprietaria dei Prati) devono presentare uno studio di fattibilità sulle famose aree compensative che convinca non solo la giunta, ma anche il territorio. Inevitabile che dopo il via libera del sindaco Merola alla manifestazione d’interesse avanzata formalmente dal Bfc l’attenzione su quello che il proponente vuole realizzare, per abbattere giustamente in costi dell’investimento (circa 70 milioni per il restyling), si alzi. Ai Prati e lungo via Ghandi, cioè il pezzo di stradone’ davanti alla Certosa, per fare cosa? Si domandano cittadini, forze politiche, associazioni ambientaliste e sportive comprese.
Inevitabile anche la precisazione di Merola che in primis garantisce: «L’operazione punta alla rigenerazione urbana, non a cementificare nuovo suolo, qui Roma non c’entra nulla»; poi sottolinea come nella partita del Dall’Ara rientra solo la parte Ovest dei Prati di Caprara e non la Est dove «è previsto, confermo, un parco da 20 ettari come i Giardini Margherita», più un’ampia fetta di residenziale. Sì perché i Prati Est sono davvero estesi. Est e Ovest. Chiarimento necessario dato che in seguito alle indiscrezioni emerse sui possibili progetti si sono alzate voci di speculazione e cementificazione. Merola ricorda che sui Prati, tutti di proprietà di Invimit, esistono già le destinazioni previste dal Poc con tanto di indici del piano urbanistico. Un parco a Est e rigenerazione dei volumi esistenti a Ovest (dove si parla di outlet di lusso e albergo). Se tutto va bene adesso si sblocca l’area di ponente. «Sono passati dieci anni» dai primi annunci, «dopo è seguita una bella crisi economica e tutto quello che si sa, ma le destinazioni restano quelle». E «dipenderà da Invimit come e quando riesce a valorizzare queste aree», allarga le braccia il sindaco. Bisogna solo vedere come saranno progettati quei 168.199 mq circa che insistono in un quadrante con la ferrovia a Nord, via Sabena (col suo sottopasso) a Est, via Nanni Costa e l’Opificio Golinelli a Sud e l’abitato che finisce sul Lungoreno a Ovest. E in particolare le soluzioni legate al traffico. L’area è disabitata e abbandonata da anni. Off limits, ma non per chi scavalca per trovare un rifugio, anche se è a Est, dove c’è una vera e propria foresta, che riparano i più. Gli edifici un tempo a uso militare volendo sono recuperabili. La vegetazione è folta e alterna zone boscose a prati incolti e molto grandi. L’Opificio Golinelli è appena dietro il muro di cinta. Spazio e luce non mancano. Un piccolo polmone ora silenzioso e allo stato brado. Il consumo di suolo vergine è previsto nel Poc. Lo studio di fattibilità dovrebbe arrivare entro il 1 giugno prossimo.
Altro discorso su viale Ghandi dove secondo gli intendimenti del Bfc dovrebbe sorgere «La città dello Sport». Interessando quindi Cierrebi e centro Corticelli. Maccaferri avrà un mese di tempo per capire cosa poter fare (e come) nel circolo di Carisbo: un piccolo medio centro commerciale (Despar) come consente il Rue? Eliminando quali manufatti? Due campi da tennis e la struttura polivalente su via Piave? In tutto 2500 mq. E cosa fare del resto degli edifici? Verrà mantenuta la vocazione sportiva: da chi? E il ventilato parcheggio da realizzare al di là di via Marzabotto (via il chiosco) con sopraelevata pedonale che arriva in Certosa si potrà fare? E dire che dopo lo scudetto proprio lì, lo storico proprietario, Cappelli del circolo Piave, allestì un posteggio per i tifosi appena sculettati a 150 lire a macchina. Soci e residenti sono in allarme per il futuro del circolo, assai frequentato, e stanno costituendo un comitato a capo del quale ci sarà l’ex sindacalista Danilo Gruppi.