Corriere di Bologna

MAGIA BAMBINA SLAVA’S SNOWSHOW

Torna dopo cinque anni lo storico spettacolo del celebre clown russo Polunin: «Il nostro compito è aiutare il pubblico adulto a tornare fanciullo trasmetten­do felicità. Gli attori che lavorano con me sono persone felicissim­e, io le scelgo così, poi viene

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La ricerca della fanciullez­za perduta, della dimensione del sogno, del sorriso. In pratica, «provare a volare!». Il punto esclamativ­o è d’obbligo, se si parla di uno spettacolo di Slava Polunin. La sua filosofia di vita e arte — che coincidono — l’ha spiegata lui stesso ieri al Teatro Duse, dove l’acclamato «migliore clown del mondo» tornerà stasera, a cinque anni di distanza, con Slava’s Snowshow, lo storico spettacolo che dal 1993 senza sosta ha visitato 45 Paesi del mondo ed è stato visto da più di 4 milioni di spettatori in oltre 6000 rappresent­azioni (repliche fino a domenica 5. Da stasera a venerdì alle 21, sabato e domenica doppia replica alle 16 e alle 21. Info 051/231836).

Lunga barba e capelli bianchi, abito nero, sguardo bonario, il grande clown cresciuto in mezzo alla natura russa da cui ha sviluppato fin da bambino una spiccata tendenza a creare storie piene di fantasia, ha spiegato che il suo compito e quello della sua compagnia, o meglio, «un asilo», è «aiutare il pubblico a tornare bambino trasmetten­do felicità. Gli attori che lavorano con me sono persone felicissim­e. Le voglio così. Prima scelgo le persone felici, poi la loro profession­alità». Forse le cose non vanno sempre così, ma i suoi provini funzionano così: «Cammino per la strada, incontro persone felici e chiedo a loro: vuoi venire con me?». Anche le regole all’interno della compagnia sono impostate sul sorriso. «Se uno arriva tardi dico: Bravo, bravo. Così domani porti dolci per tutti». Quanto allo spettacolo «è il più importante, anche se ne ho creati 25. Ogni volta è diverso. Questo accade perché è creato per metà, l’altra metà la inventa il pubblico. Lascio sempre qualche mistero. È l’atmosfera che conta». Anche per gli attori è una sfida continua. «Se loro sono come dei bambini, i bambini non hanno una memoria lunga e così lo spettacolo è riscritto tutte le sere. Ma anche se siamo un asilo, ci rivolgiamo agli adulti perché i bambini sono già felici». In

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Meraviglie Tra giochi scenici, mimo corporeo, colori, neve e coriandoli lo spettacolo sorprende sempre

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