Corriere di Bologna

Il dolore che fa rinascere Ecco il nuovo Agnelli live del cd «Folfiri o Folfox»

- P. V.

Gli Afterhours tornano a suonare all’Estragon. Appuntamen­to stasera alle 21.30 (biglietti a 25 euro, apertura alle 19.30) nel club al Parco Nord che li ha ospitati una miriade di altre volte. Nel frattempo, la visibilità televisiva del frontman Manuel Agnelli, giudice del talent X factor, ha allargato al grande pubblico la notorietà della band. Ma gli Afterhours, l’Estragon l’hanno riempito anche negli anni in cui Agnelli, che ieri ha compiuto 51 anni, era ancora il profeta sconosciut­o ai più del rock indipenden­te. Un ruolo che il cantante non ha rinnegato neanche dopo l’esperienza televisiva, a 26 anni di distanza dall’esordio con un cd cantato ancora in inglese («All the Good Children Go to Hell», risale al 1990). Nel frattempo ci sono stati 5 lustri di musica, dalla svolta nella lingua madre («Germi», il primo disco interament­e in italiano è del 1995) al primo grande successo di «Hai paura del buio?» del 1997, fino all’ultima fatica di «Folfiri o Folfox», del 2016, titolo criptico che Agnelli ha trovato attingendo all’esperienza più dolorosa e personale. Il nome è quello di due trattament­i chemiotera­pici che il cantante ha conosciuto mentre accompagna­va il padre negli anni della malattia che lo avrebbe portato via. «Gli ultimi quattro anni sono stati densi di cambiament­i a volte naturali e necessari, a volte laceranti. Ho perso mio padre che da poco era ridiventat­o il mio migliore amico. Mi sono ritrovato improvvisa­mente in mezzo all’oceano, da solo. Definitiva­mente adulto», ha detto Agnelli. Ma il disco, ha spiegato il cantante, parla di morte nella misura in cui racconta anche la rinascita: «Perché il dolore se non ti annienta ti fa trovare energie che non pensavi di avere».

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